Il cervo presente in Sardegna (
Cervus elaphus corsicanus Erxleben, 1777), costituisce la sottospecie endemica sardo-corsa del Cervo europeo (
Cervus elaphus Linnaeus, 1758). Comune ed abbondante fino al XIX secolo, era ancora agli inizi del XX secolo distribuito nell'isola in tutti i massicci montuosi, anche se ormai con densità ridotte.
Negli anni ’60 la popolazione fu valutata tra gli 80 e i 100 esemplari. I censimenti al bramito degli anni 1973-74-75, stimarono una consistenza minima complessiva di 193-200 esemplari.
Oggi la sottospecie è considerata prioritaria a livello europeo ai sensi della direttiva UE 92/43 Habitat e in Sardegna protetta dalla L. 157/92 e dalla L.R. 23/98. Grazie ai progetti di tutela iniziati negli anni '70 dall’ex Azienda Foreste Demaniali della Regione Sarda (ora Ente Foreste), si è assistito ad un
notevole incremento delle popolazioni naturali sopravvissute all’estinzione. A partire dagli anni '80 sono stati realizzati diversi progetti di reintroduzione con la
creazione di aree faunistiche necessarie alle reimmissioni in natura. Come evidenziato dai report prodotti dall’Ente Foreste della Sardegna da nove anni ad oggi la consistenza e la densità nei territori gestiti ha raggiunto valori interessanti.
Nel
censimento del 2013 sono state monitorate le popolazioni presenti nel Sulcis, nell’Arburese, nel Monte Lerno (Pattada), nell’area di Montimannu (Villacidro), nei C.F. di M. Olia-Bolostiu (Monti), nell’oristanese C.F. di Usellus, Laconi e Neoneli, in Olgiastra il C.F. di Montarbu (Seui). Il metodo utilizzato è stato quello del
censimento al bramito, mediante l’ascolto delle tipiche vocalizzazioni che i cervi maschi emettono durate il periodo degli amori.
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Complessivamente è stata
censita una superficie di circa 316 km2 e sono stati rilevati 612 cervi bramenti. I valori stimati di densità, considerando nel complesso le popolazioni, variano da un minimo di 1,53 cervi/km2 del CF di Montarbu (Seui) ad un massimo di 17,20 cervi/km2 della FD di Monti Nieddu nel Sulcis.
La consistenza stimata nell’intera superficie censita è sta pari a 3060 capi. I risultati ottenuti
indicano ancora un incremento di questo ungulato in tutte le popolazioni di recente introduzione e una relativa stabilità di quelle storiche (Sulcis e Arburese). Le popolazioni consolidate appaiono in espansione nelle aree limitrofe a quelle gestite dall’Ente Foreste.
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