Alcune specie, come il
Ghiro (
Glis glis melonii) ed il
topo quercino (
Eliomys quercinus sardus), sono poco studiate in Sardegna e non è stato valutato il loro stato di conservazione.
Per questo, l’Ente Foreste ha finanziato uno studio, recentemente concluso dall’
Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del CNR di Roma, per dare un primo contributo alla
descrizione delle comunità di piccoli mammiferi associate ad habitat forestali sardi e per comprendere l’
effetto della gestione forestale sulle loro popolazioni. Per le specie studiate si è valutato:
- (a) stato di conservazione secondo i criteri IUCN;
- (b) distribuzione e biodiversità negli habitat forestali;
- (c) effetto della gestione forestale;
- (d) gap di conoscenze per la conservazione;
- (f) schema di monitoraggio.
Lo studio ha evidenziato una bassa diversità di piccoli mammiferi con la dominanza quasi assoluta del
topo selvatico (
Apodemus sylvaticus). E’ stata inoltre confermata la
rarità del Ghiro in Sardegna, che - a giudicare dai dati a disposizione – deve essere considerato in
pericolo di estinzione.
La semplificazione strutturale delle foreste sarde, dovuta allo sfruttamento eccessivo dei secoli scorsi, può spiegare la bassa diversità di piccoli mammiferi osservata e la rarità del Ghiro, ma questo dovrà essere confermato con altri studi, previsti nel
Programma Annuale dei Monitoraggi faunistici dell’Ente Foreste.
Consulta le pagineTopo guercinoGhiro sardoConsulta i documentiDistribuzione, diversità e abbondanza di micromammiferi
associati ad habitat forestali in Sardegna