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Dal Flumendosa alla Caserma Forestale di Montarbu: un interessante sentiero sardo.
Perda Iliana
Ultimo aggiornamento: 27/04/2010

Un'escursione a Perda Iliana che, per i suoi caratteristici tacchi, è stata soprannominato "Dolomiti della Sardegna"
La Sardegna percorsa in 28 diversi sentieri per scoprire tutta la sua bellezza meno celebrata, le sue zone impervie e selvaggie. E' questo l'obiettivo di Sentiero Sardegna, sentiero isolano del lunghissimo Sentiero Italia. Questi itinerari sono stati raccolti in un libro da Salvatore Dedola. Vediamo, dalle pagine dell'autore, una tappa particolarmente interessante, la diciannovesima, che ci porta dal Flumendosa alla Caserma Forestale di Montarbu.

Per compiere il percorso sono previsti due diversi itinerari:

Itinerario estivo
Si parte dal punto in cui la triade fluviale Pirincanes-Forru-Orrulariu si getta nel Flumendosa, noi attraversiamo il Flumendosa, prevedibilmente con l’acqua alla cintola o al petto.
Decliniamo su sentierino lungo l’argine sinistro del Flumendosa per circa 500 m sino a trovarci all’altezza del ponte crollato circa 20 anni fa (dove passerà il Sentiero Italia), dirimpetto al quale è bene in vista il reticolato che racchiude l’immensa area protetta della Forestale in territorio di Arzana e di Gairo. Occorre saltare il reticolato, in attesa che il costruendo Sentiero Italia induca ad apporre uno scalandrone.
Si risale lungo la carrareccia forestale che inizia dalla golena. Prima con tornanti poi diritta essa risale sotto Bruncu su Predi con andamento NW-SE, sopra Accu ’e Lettini. Nella risalita, lunga circa 3 km, vanno scartate tutte le deviazioni che si presentano, a meno che non si voglia prendere a sn quella di q. 750 che allunga un po’ passando sul versante
di Accu Lassinosa e sbucando accanto alla testa del nostro itinerario, a q. 945, sulla strada asfaltata collegante Villanova Strisàili ad Arcu ’e Rì ed a Seùi. Risaliamo lungo l’asfalto per circa 600 m sino a q. 980 dove sta una laida casetta pastorale, proprio dirimpetto all’innesto della strada asfaltata che a S porta alla stazione ferroviaria di Villagrande. 198 Sin qui abbiamo percorso 5 km.

Perda Iliana primo pianoMontarbuAutunno nelle foreste di Seui

Itinerario Invernale
Dal punto d’immissione finale dei tre affluenti nel Flumendosa, continuiamo lungo l’asfalto procedendo prima in piano poi in leggera salita sino al terzo ponte, superandolo e risalendo sino alla casetta di q. 739 posta in curva a guardia della piccola area mesopotamica
(Serrenter Abbas) che abbiamo finito d’aggirare da S.
Di fronte alla casetta, ossia dall’altra parte della pista asfaltata, prendiamo la sconnessa carrareccia che ci porterà a Perda Iliana. Risaliamo per 500 m sino a q. 750 ad una selletta dove tralasciamo a dx una pista che mena a un ovile e a sn la pista che in discesa
porta a un altro punto dell’asfalto.Teniamo la pista centrale, superando ora un cancello di legno della Forestale e risalendo poi rapidamente sino a immetterci, stando ora in piano, sul fianco N di Accu Lassinosa. Si riprende presto la salita sino a q. 875 dove c’è una fontanella. Da lì nuovamente un tratto in piano, poi la salita finale (tot. 3,5 km) confluendo in poco più di un’ora ad un cancello dove s’attestano anche altre due piste che con la nostra formano, in questo punto, la radice d’un ventaglio. Siamo a q. 945. Qua c’è l’asfalto che collega Villanova Strisaili con Arcu ’e Rì e Seùi.
Risaliamo nell’asfalto e lo percorriamo in salita per 800 m raggiungendo una brutta casetta pastorale posta dirimpetto al bivio asfaltato collegante con la stazione ferroviaria di Villagrande.Totale 6 km.
Ci siamo ricollegati al precedente itinerario estivo.
Ora risaliamo questa strada asfaltata per 600 m passando sotto un ponte oltre il quale, a sn, c’è una pista bianca che ci porta sopra lo stesso ponte; e così siamo proprio al cancelletto di legno, superato il quale risaliremo rapidamente a Perda Iliana. (Attenzione! in
caso di maltempo suggeriamo di proseguire lungo la via di fuga di cui trattiamo subito dopo l’arrivo alla base di Perda Iliana: vedi oltre). Totale itinerario invernale dal Flumendosa, km 6,6.
Prosecuzione per la Caserma di Montarbu
La mulattiera che risale a Perda Iliana, riadattata dagli operai della Forestale a mo’ di vialetto da giardino pubblico, va sino a quota 1100. Avvicinandosi al monumento naturale le cordonate laterali in pietra del sentiero lasciano il posto alla semplice posa laterale dei sassi, quasi un camminamento pilotato tra i prati.
Il sentiero risale sino a q. 1150 dove incontra sè stesso, nel senso che da questo punto esso comincia ad aggirare il pinnacolo di Perda Iliana sino a tornare a questo stesso punto. A quota 1176, nel punto più alto della base di Perda Iliana, il percorso anulare s’incontra col sentiero
proveniente da Arcu Pirastu Trottu. Totale dal Flumendosa per la via invernale km 7,8.

Siamo a quota 1176 alla base di Perda Iliana, dove il percorso anulare s’incontra col sentierino da Pirastu Trottu. Vi s’innesta anche il sentiero che mena a SE, ma esso molto presto degrada nella valle del Riu Sammucu, mentre la mulattiera segnata lungo la linea di cresta,
se la si volesse percorrere, diviene sempre più malagevole sino a sparire tra sassi e sterpi. Infatti il reticolo storico dei sentieri e delle mulattiere è stato quasi ovunque abbandonato dalla Forestale la quale preferisce tracciare nuovi sentieri.
Allora noi, per proseguire agevolmente, optiamo di scendere in libera per circa 300 m dritti a S sul bacino del riu sa Onna, dove la Forestale ha ricuperato un sentiero storico di mezza costa, lungo il quale ci portiamo rapidamente alla selletta di quota 960 dalla quale discendiamo sul bel sentiero ripulito sino all’antico ovile (non segnato in carta) situato
a quota 909.
Da qui possiamo - volendo - operare una ulteriore via di fuga per Taccu Isàra saltando il posto-tappa di Montarbu.
Dall’ovile di quota 909 ci portiamo a quota 869 attraversando il rio Sammucu a valle della sua confluenza col rio Fenarbu e, raggiunto il bosco di querce e gli scalini in pietra, li risaliamo sino a toccare l’erta mulattiera che in circa 800 m ci porterà a Genna Filixi. Siamo esattamente al pentavio citato nella via di fuga per Taccu Isara appena trattata.
Totale 1 km.
Per raccordarci invece tra il su citato ovile abbandonato di quota 909 e la caserma forestale di Montarbu, scendiamo lungo la sponda destra del rio Fenarbu-Sammucu su sentiero praticabile, e continuiamo così per circa 1000 m scavalcando la foce del riu Sa Onna e proseguendo
ancora sopra la sponda dx del rio Sammucu per altri 500 m. Qui dopo che abbiamo scavalcato anche la foce del ruscello decorrente dal Puntali Bacu ’e Pira, quel sentiero e quel reticolato che vedevamo procedere alti e “simbiotici” sull’altra sponda, ora scendono e s’innestano sul nostro sentiero, che pertanto diviene malagevole per l’ingombro del reticolato
che lo ricalca sino a Bau Interflummini, dove confluiscono col nostro rio e quello decorrente da s’Arcu Pirastu Trottu.
Saltiamo il reticolato e percorriamo in discesa la sponda dx del rio (ora rio Sa Taula) su comodo sentiero per circa 400 m sino a che il sentiero diviene una carrareccia (ora siamo in territorio di Seùi) la quale risale a dx a q. 871 e di qui, tralasciata la nuova carrareccia di dx, risale
ancora a q. 948 dove s’innesta sulla rotabile che a dx va a Pirastu Trottu e a sn in 2 km giunge alla casermetta, nostro posto-tappa. Da q. 1176 (base di Perda Iliana) abbiamo percorso km 8,5. Dal Flumendosa km 16,3 (via invernale) e km 14,8 (via estiva).

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Sezione libri: Sentiero Sardegna - Salvatore Dedola