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Dopo Buoncammino, piante anche per il carcere di Uta
giovani piante di Pinus
Ultimo aggiornamento: 23/03/2015

Nel carcere di Uta verranno messe a dimora dai detenuti 150 piante provenienti dai vivai dell'Ente Foreste della Sardegna. Una collaborazione semplice ma carica di significato per i carcerati.
Come riportato anche su una nota enciclopedia online, il carcere di Buoncammino è stato la casa circondariale della città di Cagliari per oltre un secolo. Situato sul colle omonimo (alias colle di San Lorenzo) a ridosso del quartiere di Castello, deve il suo nome alla antica chiesa dedicata alla Madonna del Buoncammino.
Nel 2014 il carcere è stato chiuso ed i detenuti trasferiti nella nuova struttura di Uta, a circa 23 km dal capoluogo.

A soli quattro mesi dalla sua chiusura Buoncammino ha aperto le porte al pubblico grazie alle giornate di primavera delFAI, che ha organizzato visite guidate all'interno dell'ex casa circondariale, nel penultimo fine settimana di questo mese di marzo 2015. Grande affluenza e grande apprezzamento per l'allestimento curato dall'Ente Foreste della Sardegna nei medesimi locali visitati dal pubblico.

Collaborazione anche con il carcere di Uta
Visto il successo alle giornate di primavera delFAI il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) ed il direttore del carcere di Uta Gianfranco Pala hanno richiesto la collaborazione dell'Ente Foreste per una straordinaria messa a dimora di piante nella nuova Casa Circondariale. Un bel segno di speranza per i detenuti, un gesto altamente simbolico che farà aumentare proprio il verde in un luogo di rieducazione.