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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Descrizione generale sul progetto dei Vivai Conservazionistici
vivai conservazionistici
Ultimo aggiornamento: 08/06/2015

Una vivaistica indirizzata anche alle specie non utilizzate nelle attività tradizionali risponde a precise esigenze di intervento futuro nel territorio, che implicano la necessità di recuperare le specie e gli habitat minacciati attraverso una razionale conservazione "in situ" delle specie.
La Sardegna, a causa dell'insularità e dell'elevata biodiversità del proprio Ecosistema, risulta particolarmente ricca di specie endemiche.
Questo vale in particolar modo per i suoi monti e per effetto del cosiddetto orofitismo: numerose sono le piante capaci di adattarsi a vivere in montagna, al di sopra del limite degli alberi, grazie a caratteristiche che ne hanno consentito lo sviluppo in condizioni di notevole escursione termica giornaliera, forte insolazione diurna e periodo vegetativo assai breve.
Si tratta principalmente - ma non esclusivamente - di arbusti nani ed erbe perenni, con accrescimento lentissimo, foglie persistenti e resistenti, e fiori intensamente pigmentati.
Quindi, specialmente per le montagne questa condizione di "insularità ecologica" ci regala un patrimonio naturalistico unico, un valore incommensurabile di biodiversità da preservare.

Vivai Produttivi vs. Vivai Conservazionistici
I vivai produttivi, dal punto di vista della gestione forestale regionale (Ente Foreste) sono quelle strutture ove si produce il postime forestale, rimoltiplicando le piantine (lecci, sughera, roverella , macchia mediterranea, e decine di altre varietà forestali) che in parte vengono utilizzate per rimboschimenti nei vari cantieri forestali, oppure - in parte - ceduti ad enti pubblici e/o privati a titolo gratuito e/o convenzionato e/o a titolo oneroso, secondo il regolamento interno vigente.
Per contro, i vivai "conservazionistici", sono quelli specializzati e dedicati a conservare ex situ (in vivaio) e successivamente re-impiantare in situ gli endemismi che stanno scomparendo. La produzione in questi vivai è limitata, e l'assortimento basso (circa cinquanta specie) è finalizzato alla reintroduzione in natura (nei loro habitat) affinché siano presenti come lo erano in passato. L'esempio tipico è quello della Gentiana lutea (genziana) a rischio di estinzione anche a causa dell'estirpazione diffusa nell'areale del Gennargentu - anche a causa dell'utilizzo estensivo ed indiscriminato delle sue radici per produrre un tipico liquore: è in corso un progetto, coordinato dall'Assessorato regionale per la Difesa dell'Ambiente, finalizzato a reintrodurre questa specie nei monti di Talana) con la collaborazione tra l'altro del vivaio conservazionistico gestito dall'Ente Foreste.

La Rete Regionale Vivai Conservazionistici
Sono attualmente sei
Questo l'elenco dei vivai (visualizzabili anche nella scheda informativa in pdf a questo link):
- Li Junchi (Badesi);
- Monte Pisanu (Bono);
- Campu s’isca (Villacidro);
- Monte Albo (Lula);
- San Giovanni (Baunei);
- Sant’Aronau (Talana);


Specie animali e vegetali rare o endemiche
Sono tutelate dalla Regione attraverso la Rete Ecologica Regionale (RER).
La RER interessa l’intero territorio della nostra Isola: un insieme di aree naturali protette (Parchi Nazionali, Parchi Regionali, Aree marine protette, Monumenti naturali, Siti di importanza Comunitaria, Zone di Protezione Speciale). L'attività vivaistica - in questo contesto - viene indirizzata anche alle specie non curate nella vivaistica tradizionale e risponde a precise esigenze di intervento futuro nel territorio: recuperare le specie e gli habitat minacciati attraverso una razionale conservazione "in situ" delle specie.
La scelta delle specie da riprodurre non comprende esclusivamente quelle rare, endemiche e di interesse geografico "locale" ma anche quelle presenti nei differenti habitat di ciascun Sito di interesse Comunitario che possono essere impiegate nel ripristino delle aree degradate, favorendo nel contempo la conoscenza del valore naturalistico-ambientali del territorio, per tutti i potenziali fruitori.

Linee di Intervento del Piano Forestale Regionale e ruolo dell'Ente Foreste
L’Ente Foreste della Sardegna concorre, insieme ad altri soggetti regionali al compito di mantenere ed incrementare i livelli di biodiversità nei territori amministrati mettendo in atto, nel contempo, azioni orientate alla valorizzazione della biodiversità.
Le linee di intervento proposte dal Piano Forestale Ambientale Regionale (P.F.A.R.) risultano articolate in una serie di misure: tra gli obiettivi prioritari definiti nella linea naturalistico-paesaggistica (n) del P.F.A.R., la conservazione e la valorizzazione degli ambiti territoriali di maggiore pregio naturalistico-paesaggistico assume una valenza elevata rispetto biodiversità (specie ed habitat) del sistema forestale. A partire dal 2009 una convenzione stipulata dall'Ente Foreste con il CCB (Centro conservazione della Biodiversità) e con il CNBF (Centro Nazionale Biodiversità Forestale di Peri - Corpo Forestale dello Stato) ha portato a creare una Rete Regionale dei Vivai Conservazionistici, scelti sulla base di alcuni criteri:
- Aree definibili hot spots di biodiversità vegetale o comunque configurabili come IPA (Important Plant Areas - aree con piante importanti);
- Ambiti ecologici di particolare interesse;
- Ambiti ecologicamente sensibili e minacciati;
- Rete Natura 2000 e/o Rete Ecologica Regionale.

Consulta i documenti
- Presentazione vivai conservativi, convegno di Villagrande Strisaili, 23 aprile 2015 [file .pdf]
- scheda informativa sulla Rete Regionale Vivai Conservazionistici gestiti dall'Ente Foreste [file .pdf]