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Rendiconto sul progetto di Ricerca per l'utilizzo di biomasse forestali per la cogenerazione diffusa
Campioni di cippato di tronco con corteccia
Ultimo aggiornamento: 11/06/2015

Un Report sul progetto progetto di ricerca conclusosi a maggio 2015 e sviluppato tramite convenzione triennale fra Ente Foreste, Università di Cagliari (Dip. Ingegneria Meccanica Chimica e dei Materiali) e Sartec S.p.A., in collaborazione con il Laboratorio Biocombustibili e Biomasse di Sardegna Ricerche.
Gli studi sono stati portati avanti grazie alla stretta collaborazione fra l’Ente Foreste ed il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali e con il contributo degli altri partner. La Ricerca ambiva ad individuare le migliori soluzioni tecnologiche ed economiche per la progettazione di un impianto per la valorizzazione energetica della biomassa forestale presente nel territorio sardo, con implicazioni sia sulla produzione e gestione dell’energia, sia sulla cura e salvaguardia del territorio forestale.

Inquadramento del territorio interessato
L’area di indagine è stata la foresta demaniale di Monte Olia, situata nel Complesso Forestale “Alta Gallura-Buddusò” e ricadente nei comuni di Monti e Berchidda. La superficie demaniale è di circa 2366 ettari. Le formazioni forestali più consistenti sono qui artificiali: il nucleo più importante fu impiantato circa 90 anni fa ed è costituito da una fustaia adulta di Pinus pinea, con fitto sottobosco di leccio e sughera. Nella parte centrale del complesso forestale è poi presente un impianto di Pinus pinea più recente, con strato arbustivo di erica e corbezzolo. Nei rimboschimenti realizzati negli anni 1990-91, oltre a conifere (Pinus pinea, Pinus halepensis, Pinus pinaster, Pinus nigra ssp. Laricio, etc), sono state utilizzate anche latifoglie autoctone (Quercus ilex, Quercus suber, Quercus pubescens), mentre nella parte orientale della foresta demaniale sono stati effettuati rimboschimenti puri di latifoglie (sugherete).

Edifici EFS_composizione

Dati emersi
Dagli studi effettuati sulla disponibilità di biomassa forestale per scopi energetici, è emersa l’importanza di una scelta oculata del metodo di stima della biomassa ritraibile, in funzione delle caratteristiche ambientali e stazionali, infrastrutturali, nonché gestionali. Infatti, dall’applicazione e dal confronto di tre metodi di stima, si è giunti a risultati notevolmente differenti, in termini di massa ritraibile annua. Le quantità annue disponibili a Monte Olia per la produzione energetica si attestano fra 260 e 450 tonnellate di massa secca.

Campioni di cippato
Quando si parla di cippato si intende il legname di scarto o residuo di lavori forestali o da colture dedicate (short rotation) ridotto in scaglie con dimensioni variabili da alcuni millimetri a qualche centimetro. Viene prodotto a partire da tronchi e ramaglie attraverso la cippatrice e può essere utilizzato come combustibile o come materia prima.
Similmente alle altre biomasse ligno-cellulosiche, può considerarsi "fonte rinnovabile" e può costituire la materia prima in varie lavorazioni oppure può essere utilizzato sia per la generazione elettrica in centrali a biomasse, sia per produrre calore o in forma combinata in impianti di cogenerazione sia per impianti di piccola taglia (pochi kW) che grandi impianti fino all'ordine del MW. Sono sempre più utilizzate quale fonte energetica, grazie anche ai meccanismi di incentivazione basati sui Certificati Bianchi (alias Titoli di Efficienza Energetica), nelle caldaie a biomassa e negli impianti a pirogassificazione (per dettagli e glossario vedasi il Rendiconto completo e sintesi sul Progetto di Ricerca: utilizzo di biomasse forestali per la cogenerazione diffusa [.PDF]).
Ai fini delle valutazioni tecnico-economiche e di impatto ambientale, sono stati caratterizzati 14 campioni di cippato fresco della foresta demaniale: 12 campioni di conifere (Pinus halepensis, Pinus pinaster, Pinus pinea) e di 2 campioni di macchia mediterranea.

Campioni di ramaglie varie

Risultati
I dati sono serviti sia per la scelta della configurazione impiantistica più idonea al caso in esame, sia per le valutazioni economiche degli impianti, che per quelle di impatto ambientale.
La configurazione impiantistica più idonea è stata scelta in funzione del soddisfacimento della domanda di energia termica ed elettrica del complesso di edifici di servizio di Ente Foreste ubicati nell'area demaniale, mediante analisi energetica e quantificazione dei fabbisogni energetici annui.
É emerso che, nel caso in esame, lo sfruttamento più redditizio della biomassa forestale di Monte Olia è rappresentata dalla combustione della stessa in apposita caldaia, con l’eliminazione della caldaia a gasolio, l’installazione di pompe di calore a compressione per la climatizzazione estiva, l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, destinata all'esclusivo auto-consumo, tramite lo scambio sul posto.
La biomassa forestale necessaria per la produzione termica annua è di circa 14 tonnellate.

(cp - Ente Foreste, Redazione Web)

Approfondimenti
Rendiconto completo e sintesi sul Progetto di Ricerca: utilizzo di biomasse forestali per la cogenerazione diffusa [.PDF]