Logo Regione Autonoma della Sardegna
FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
sardegnaforeste  ›  attività  ›  gestione fauna  ›  il cinghiale riduce le popolazioni di topo selvatico...
Il Cinghiale riduce le popolazioni di topo selvatico nelle foreste sarde
micromammiferi, disegno di Lidia Fleba
Ultimo aggiornamento: 21/09/2015

Recenti studi sui micromammiferi, condotti dall'Ente Foreste e dal CNR in Sardegna, mettono in evidenza alcune caratteristiche degli ecosistemi forestali sardi, e la relativa fragilità rispetto alla presenza del Cinghiale.
Importanti per il bosco
I piccoli mammiferi favoriscono la dispersione di semi e spore di piante, briofite (muschi) nonché funghi e licheni; hanno quindi un ruolo chiave nel funzionamento e nella rinnovazione degli ecosistemi forestali.
Per questo, l’Ente Foreste ha recentemente finanziato uno studio sulle comunità di piccoli mammiferi associate ad habitat forestali sardi (qui il report in PDF) in collaborazione con l'Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del CNR di Roma.
Questo studio ha evidenziato la dominanza quasi assoluta del topo selvatico (Apodemus sylvaticus) in tutti gli habitat forestali analizzati, probabilmente anche a causa della mancanza di altre specie con caratteristiche idonee.
Inoltre, le popolazioni di topo selvatico sembrano influenzate positivamente dai rifugi presenti nelle vecchie ceppaie morte (ricche di cavità) e dalla tipologia di copertura del suolo, come discusso anche nel lavoro pubblicato sulla rivista scientifica Revue d’Ecologie (Terre et Vie) (visualizza l'articolo scientifico in lingua inglese in pdf).

Foto delle trappole usate per lo studio in bosco

Predatori e minacce
Questi piccoli mammiferi hanno infatti bisogno di rifugi per sopravvivere ai predatori. Ed a proposito di predatori, Ente Foreste e CNR hanno scoperto con gli studi citati che nei boschi sardi i cinghiali influenzano negativamente le popolazioni di topo selvatico, come recentemente discusso anche sulla rivista Mammalia (qui il riferimento). Il cinghiale può infatti distruggere le tane alla ricerca delle ghiande accumulate e mangiare le nidiate presenti.
Dunque, l'azione negativa dei cinghiali su biodiversità, funzionalità e rinnovazione del bosco si esplica anche attraverso l’interferenza con le popolazioni di topo selvatico e la riduzione delle sue benefiche funzioni ecologiche: un ulteriore dato che farà riflettere sulla necessità di monitorare gli effetti del cinghiale sugli ecosistemi naturali e sull'utilità di adeguate misure di controllo.