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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Monte Orguda
Monte Orguda - lecceta di Baccu Orgovè
Ultimo aggiornamento: 04/12/2012

Il Complesso Forestale di Monte Orguda è composto da tre corpi principali. L'intera area è di proprietà del comune di Villagrande Strisaili.
Inquadramento geografico e amministrativo
Provincia: Ogliastra
Comune: Villagrande Strisaili
Superficie: ha 2.754
Complesso Forestale di afferenza: Perdas

Descrizione generale
Il cantiere forestale è di proprietà del comune di Villagrande Strisaili ed è pervenuta in gestione all’Ente Foreste della Sardegna dall’Azienda Foreste Demaniali con concessione trentennale nel 1991. Si compone di tre corpi principali, pertanto nel cantiere abbiamo una variabilità di situazioni che mutano in base alla dislocazione. Il corpo denominato Pipinnari a nord-ovest, confina con i territori di Fonni, Orgosolo e Talana. Data la notevole inclinazione dei pendii, la morfologia spesso accidentata, l'intensità delle precipitazioni soprattutto nel periodo autunno-invernale e cause storiche quali il disboscamento e gli incendi ricorrenti, in concomitanza con lo sfruttamento a pascolo secondo criteri di utilizzazione irrazionale, si è arrivati alla rarefazione progressiva della copertura arborea ed alla successiva quasi integrale scomparsa del bosco, per cui il territorio è stato mortificato anche sotto l'aspetto delle capacità di ripresa della vegetazione spontanea. Tali cause in concomitanza con la scomparsa del manto vegetale con la conseguente mineralizzazione dello strato umifero del suolo, hanno annullato l'effetto regimante del bosco dando avvio ad un processo di dissesto idrogeologico che si manifesta in misura notevole ed apprezzabile anche visivamente, sotto forma d’ erosione diffusa e localizzata, ruscellamento, continuo rimaneggiamento del terreno e naturalmente lisciviazione dei sali solubili. In particolari condizioni stazionali tale fenomeno ha portato ad una scomparsa dell'orizzonte umifero ed una sensibile diminuzione di spessore del suolo fino alle condizioni estreme dell'affioramento della roccia madre.
In località Genna Orpozzolo verranno avviati interventi di sistemazione del terreno e relativi rimboschimenti per favorire l'opera di ripristino ambientale. Il corpo denominato Orgovè, è quello centrale del cantiere forestale, il più esteso e nel quale è presente una formazione arborea a bosco di leccio nelle varie fasi evolutive. Nelle zone più alte (a circa 1200 m, monte Olinie), ai limiti della vegetazione sono presenti impianti artificiali di conifere. Nelle formazioni a macchia più o meno evolute sono previsti degli interventi di ricostituzione volti all’affermazione delle specie arboree. Il materiale legnoso ricavabile verrà dato in concessione alla popolazione locale. Altra parte del cantiere è denominata Gorbini situata a sud-est di Villagrande, rappresenta la parte più bassa di altitudine, costituita essenzialmente da impianti artificiali di conifere ed eucalyptus risalenti agli anni 70’ dall’ex Azienda Speciale e pervenuti dapprima all’Azienda Foreste Demaniali e poi all’Ente Foreste. In questa località saranno previsti degli interventi sugli eucalipteti volti alla reintroduzione della macchia mediterranea e successivamente alle formazioni arboree autoctone.

Inquadramento geologico e geopedologico
Il substrato litologico è costituito da scisti filladici del Paleozoico con intrusioni di filoni di quarzíti e da porfidi del Permiano, con presenza di rocce granitiche del periodo Ercinico nelle pendici di "M.te Genziana". Tali substrati litologici hanno la caratteristica di essere molto compatti e di dare origine a suoli a reazione nettamente acida o leggermente acida; poveri di basi e in genere fosfo-carenti.
L'erosione del suolo è assai diffusa, favorita dalla pendenza dei versanti e dalla azione dilavante delle precipitazioni meteoriche assai intense nel periodo autunno-invernali, nonché dalla modesta copertura forestale ed arbustiva, che condizionano notevolmente la potenzialità e capacità produttiva dei suoli costituendo pertanto uno dei problemi più importanti che condizionano gli stessi interventi miranti ad un recupero ambientale e produttivo del territorio.

Inquadramento climatico
Mancando stazioni di rilevamento in loco, ci si è avvalsi dei dati forniti per le stazioni termopluviometrica di Genna Silana (m.s.l.m.1010) e pluviometriche di Correboi (m.s.l.m. 1071), Pira Onni (m.s.l.m. 872), Sicca d'Erba (m.s.l.m. 825), che esprimono in maniera significativa le caratteristiche del clima della zona. L'inverno è piuttosto freddo: la temperatura media minima del mese più freddo, con valori intorno a 0,5 °C, ci da un'idea dell'intensità del fenomeno.
La stagione fredda si protrae per circa cinque mesi (212 giorni). L'escursione termica annua e' abbastanza pronunciata con un valore di 20,6 °C. I minimi assoluti, piuttosto bassi, indicano che le gelate si verificano con una certa frequenza e possono provocare nella vegetazione danni irreversibili o ridurre notevolmente il periodo di attività vegetativa (periodo di stasi vegetativa = 79 giorni) , la quale dovrebbe avere una durata inedia di 135 giorni l'anno.
Le precipitazioni annue, a volte anche nevose, sono notevoli in tutte le stazioni prese in esame, per cui si è vicini alla realtà se si attribuisce al Complesso Forestale di "Monte Orguda" una piovosità media annua di mm1200. Le piogge sono concentrate nei mesi invernali, mentre durante l'estate diventano scarse assumendo il carattere tipico dell'aridità del clima sardo, che in questo caso ha la durata dei quattro mesi estivi. I venti dominanti sono quelli dei quadranti occidentale e N-O. Data la vicinanza della zona alla costa orientale dell’isola, hanno notevole influenza anche le masse d’aria umida sciroccale che determinano piogge molto intense nel mese di ottobre.

Inquadramento fitoclimatico
Dal punto di vista fitoclimatico, seguendo la classificazione fatta dal Pavari (1916), il territorio rientra nel Castanetum caldo nelle località a quota più elevate e nel Lauretum II tipo - Sottozona fredda.

Inquadramento vegetazionale
Il paesaggio vegetale è senza dubbio assai alterato dalla continua e presente azione dell'uomo e presenta preoccupanti fenomeni di degradazione, pur conservando qua e là, lembi della vegetazione forestale pregressa. Nelle zone cacuminali di M.te Genziana e nelle linee di cresta per via delle particolari condizioni ambientali la vegetazione naturale è rappresentata da una gariga costituita da arbusti montani prostrati e da specie montane conformate a pulvino, quali: Juniperus nana, Astragalus genargenteus, Berberis aetnensis, Plantago insularis, Saponaria sicula, Thymus herba-barona, Elicrysum microphyllum, con presenza sporadica di Thymelaea tartonraira. La gran parte del Complesso di M.te Orguda è però ricoperta da una macchia medio-alta con distribuzione irregolare e fisionomicamente caratterizzata da Erica arborea ed Erica scoparia con presenze sporadiche di ceppaie di corbezzolo, leccio e Crataegus monogyna, in genere accestite per via del pascolo caprino che ha sempre interessato queste zone. La macchia medio alta, spesso come conseguenza dell'azione antropica o per motivi topografico edafici si dirada o diventa lacunosa, lasciando lo spazio alla macchia bassa o alla gariga costituita prevalentemente da: Cistus salvifolius e monspeliensis, Genista corsica, Stachys glutinosa, Elicrysum microphyllum, Lavandula stoechas, Thymus herba-barona e qualche raro ginepro. La vegetazione arborea è rappresentata essenzialmente nel complesso di “Orgovè” da formazioni cedue di bosco di leccio con una buona distribuzione matricine a cui si associa qualche raro agrifoglio, tasso e ontano. Da segnalare in loc. Orgovè un popolamento di Pioppo tremulo. Lungo i corsi d'acqua si insedia una vegetazione riparia costituita prevalentemente da Alnus glutinosa, Salix purpurea, Salix atrocinerea, cui si accompagnano Carex e Digitalis purpurea.

Documenti correlati
Mappa del cantiere forestale
Consistenza organica personale operaio Cantiere Forestale di Monte Orguda [file .pdf]