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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Santa Barbara
Santa Barbara - ingresso foresta Genn'antine
Ultimo aggiornamento: 04/12/2012

I terreni del Complesso Forestale sono di proprietà del Comune di Villagrande, attualmente in occupazione temporanea da parte dell’Ente Foreste della Sardegna ai sensi Regio Decreto del 30 Dicembre 1923 sul vincolo Idrogeologico n.3267.
Inquadramento geografico e amministrativo
Provincia: Ogliastra
Comune: Villagrande
Superficie: 646 ha circa
Complesso Forestale di afferenza: Perdas

Descrizione generale
Il Complesso Forestale di "S. Barbara" è di proprietà del Comune di Villagrande Strisaili ed è pervenuto all’Ente Foreste della Sardegna in occupazione temporanea ai sensi della L. del 30 Dicembre 1923 sul Vincolo Idrogeologico 3267 . Il C.F S.Barbara ha un’estensione di circa 646 Ha. sul versante settentrionale del massicio spartiacque che divide i paesi di Villagrande ed Arzana. Le località più rappresentative sono le seguenti: in direzione da est verso ovest: “Coa `e monte”, “Genn'e Frongia”, “Bacu Pedrosu”, “Pedra Canina”, “Bau `e Vigu”, “Sa scala `e s'ebba” “-Su Striano”, Santa Barbara, “Fontana `e Tonnai”- Idolo, “Bacu sa Sarpa”, “Genna Roperi”,“Su Gardosu”, “Bacu Gerdulis”, “Serra e Luas”, “Su biviu” "Su Calavrigu”, “Genn'Antine”, “Cuscullai”. Quota max a “Monte Idolo” con mt. 1241 slm; quota minima a "Coa e monte” con mt. 706 slm.

Inquadramento geopedologico
Nella parte basale, dal bivio della SS 3139 fino al parco di Santa Barbara: batolite granitico; dalla isoipsa di “Genn'Antine” fino alla cima di Monte “Idolo”: scisti cristallini argillosi e/o filladici, micascisti, gneiss.
Terreni di natura autoctona originatisi dal substrato a graniti e scisti; gli scisti, nelle zone di contatto assumono varie facies. I suoli, risultanti da una associazione di terre brune e litosuoli (questi ultimi nelle parti cacuminali di “Serre e Luas”, “Su Gardosu”, “Idolo” e sui versanti esposti a sudovest), si presentano completi solo sotto la copertura della lecceta nelle zone di accumulo, ove è attiva l'attività pedogenetica; altrove, a motivo delle azioni antropiche di disturbo, sono a profilo tronco ed in essi ha ripreso il dinamismo evolutivo solo a seguita dei reimboschimenti eseguiti dal Corpo Forestale.

Inquadramento climatico
Il cantiere è esposto prevalentemente a Nord e/o Nordovest. Dall’analisi dei dati si é potuto osservare che le precipitazioni sono concentrate nel semestre ottobre-marzo, con una media annua di 1012 mm, n° 65 giorni piovosi, regime pluviometrico tipo IAPE. Discreto surplus idrico d'inverno, ampio deficit d'estate.

Inquadramento fitoclimatico
Lauretum di 2° tipo, sottozona fredda (Pavari); Orizzonte mesofilo della foresta di “Q.ilex” (Arrigoni).

Inquadramento vegetazionale
La linea di cresta che divide le cime di “Monte Idolo” “Sa Sarpa” “Luas” e il cantiere in due corpi distinti, caratterizza i popolamenti ivi indicati: ad est i boschi naturali di leccio e la macchia foresta (con una piccola eccezione a “Coa ‘e Monte”); ad ovest i soprassuoli artificiali. I soprassuoli artificiali sono costituiti da pinete pure, nelle zone maggiormente degradate al momento del rimboschimento e ad esposizione più calda; da impianti misti di conifere e latifoglie nelle altre. A sud di “Genn'Antine” ed a “Cuscullai” sono state realizzate delle parcelle di cedro dell'Atlante, specie peraltro presente anche sui versanti a S/E di “Genna Roperi”. Sul versante che degrada dalla “Serra e Luas” alla SS 389 ed alla SP per Villagrande, in quanto limitrofo a strutture turistico ricettive, nel 1989, si è provveduto ad edificare un parco erborato, con finalità didattico-ricreative, facendo uso di specie prevalentemente esotiche a radice nuda (Quercia rossa, Douglasia pseudotsuga, Ontano napoletano, Abete bianco, Olivello di boemia, Acero, Frassino, Cedro, Ciliegio etc). I soprassuoli naturali, caratterizzati dalla lecceta prevalentemente governata a ceduo matricinato, ma con settore a fustaia, tutti a struttura irregolare, sono stati interessati da interventi di ricostituzione boschiva, tramarratura di ceppaie magagnate, successione di soggetti intristiti e invecchiati, avviamento della conversione del ceduo in fustaia, eliminazione dei fusti sottomessi e soprannumerari, miglioramento della struttura. La zona cacuminale del Monte Idolo, ove a causa della rocciosità percentuale, non si è intervenuti con le piantagioni, è invece colonizzata dalle varie specie degli arbusti montani prostrati e da suffruticose a pulvino. Tutti i soprassuoli si presentano vigorosi e in ottimo stato vegetativo.

Documenti correlati
Mappa del cantiere forestale