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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Dal Flumendosa alla caserma forestale di Montarbu
Perda Iliana
Ultimo aggiornamento: 21/01/2010

Due diversi itinerari, uno estivo e uno invernale, che conducono entrambi a Montarbu, comune di Seui. La località ospita un nuovissimo Centro visite.
Dati tecnici
Durata: sei ore (via invernale); cinque ore (via estiva)
Chilometri da percorrere: sedici e trecento metri
Dislivello in salita: 680 metri
Dislivello in discesa: 428 metri
Riferimenti cartografici: Carte IGM 1:25000, F° 531 Sez. IV - Villanova Strisàili; F° 531 Sez. III - Ussassai

Quadro storico-ambientale
“La Perdaliana è il soggiorno favorito dei mufloni: nelle dieci o dodici volte che io l’ho visitata raramente mi è accaduto di non vedere qualche coppia e anche dei branchi intieri... passando tranquillamente sui versanti del cono che sostiene il picco. Il soggiorno di questa montagna è anche prediletto a due distinti uccelli che noi troviamo esclusivamente nelle più alte montagne del nostro Continente. Giammai mi sono portato a Perdaliana senza veder librarsi sopra di me il più grande degli uccelli di rapina dell’isola, il Gypaeto Barbato che fa con tutta sicurezza il suo nido nella sommità di questa roccia, senza troppo inquietarsi di dividere la sua dimora con un numeroso e stridulo stuolo d’una bella specie di cornacchie nere e delle zampe in color corallo” (Dagli appunti di viaggio di Alberto La Marmora.)

Descrizione del percorso
a) Itinerario estivo
Nel punto in cui la triade fluviale Pirincanes-Forru-Orrulariu si getta nel Flumendosa, noi attraversiamo il Flumendosa, prevedibilmente con l’acqua alla cintola o al petto. Decliniamo su sentierino lungo l’argine sinistro del Flumendosa per circa 500 m sino a trovarci all’altezza del ponte crollato circa 20 anni fa (dove passerà il Sentiero Italia), dirimpetto al quale è bene in vista il reticolato che racchiude l’immensa area protetta della Forestale in territorio di Arzana e di Gairo. Si risale lungo la carrareccia forestale che inizia dalla golena. Prima con tornanti poi diritta essa risale sotto Bruncu su Predi con andamento NW-SE, sopra Accu ’e Lettini. Nella risalita, lunga circa 3 km, vanno scartate tutte le deviazioni che si presentano, a meno che non si voglia prendere a sn quella di q. 750 che allunga un po’ passando sul versante di Accu Lassinosa e sbucando accanto alla testa del nostro itinerario, a q. 945, sulla strada asfaltata collegante Villanova Strisàili ad Arcu ’e Rì ed a Seùi. Risaliamo lungo l’asfalto per circa 600 m sino a q. 980 dove sta una laida casetta pastorale, proprio dirimpetto all’innesto della strada asfaltata che a S porta alla stazione ferroviaria di Villagrande. Sin qui abbiamo percorso 5 km.

b) Itinerario invernale
Dal punto d’immissione finale dei tre affluenti nel Flumendosa, continuiamo lungo l’asfalto procedendo prima in piano poi in leggera salita sino al terzo ponte, superandolo e risalendo sino alla casetta di q. 739 posta in curva a guardia della piccola area mesopotamica (Serrenter Abbas) che abbiamo finito d’aggirare da S. Di fronte alla casetta, ossia dall’altra parte della pista asfaltata, prendiamo la sconnessa carrareccia che ci porterà a Perda Iliana. Risaliamo per 500 m sino a q. 750 ad una selletta dove tralasciamo a dx una pista che mena a un ovile e a sn la pista che in discesa porta a un altro punto dell’asfalto. Teniamo la pista centrale, superando ora un cancello di legno della Forestale e risalendo poi rapidamente sino a immetterci, stando ora in piano, sul fianco N di Accu Lassinosa. Si riprende presto la salita sino a q. 875 dove c’è una fontanella. Da lì nuovamente un tratto in piano, poi la salita finale (tot. 3,5 km) confluendo in poco più di un’ora ad un cancello dove s’attestano anche altre due piste che con la nostra formano, in questo punto, la radice d’un ventaglio. Siamo a q. 945. Qua c’è l’asfalto che collega Villanova Strisaili con Arcu ’e Rì e Seùi.
Risaliamo nell’asfalto e lo percorriamo in salita per 800 m raggiungendo una brutta casetta pastorale posta dirimpetto al bivio asfaltato collegante con la stazione ferroviaria di Villagrande. Totale 6 km. Ci siamo ricollegati al precedente itinerario estivo. Ora risaliamo questa strada asfaltata per 600 m passando sotto un ponte oltre il quale, a sn, c’è una pista bianca che ci porta sopra lo stesso ponte; e così siamo proprio al cancelletto di legno, superato il quale risaliremo rapidamente a Perda Iliana. Totale itinerario invernale dal Flumendosa, km 6,6.

Prosecuzione per la Caserma di Montarbu
La mulattiera che risale a Perda Iliana, riadattata dagli operai della Forestale a mo’ di vialetto da giardino pubblico, va sino a q. 1100. Avvicinandosi al monumento naturale le cordonate laterali in pietra del sentiero lasciano il posto alla semplice posa laterale dei sassi, quasi un camminamento pilotato tra i prati. Il sentiero risale sino a q. 1150 dove incontra sè stesso, nel senso che da questo punto esso comincia ad aggirare il pinnacolo di Perda Iliana sino a tornare a questo stesso punto. A q. 1176, nel punto più alto della base di Perda Iliana, il percorso anulare s’incontra col sentiero proveniente da Arcu Pirastu Trottu. Totale dal Flumendosa per la via invernale km 7,8.

Siamo a q. 1176 alla base di Perda Iliana, dove il percorso anulare s’incontra col sentierino da Pirastu Trottu.Vi s’innesta anche il sentiero che mena a SE, ma esso molto presto degrada nella valle del Riu Sammucu, mentre la mulattiera segnata lungo la linea di cresta, se la si volesse percorrere, diviene sempre più malagevole sino a sparire tra sassi e sterpi. Infatti il reticolo storico dei sentieri e delle mulattiere è stato quasi ovunque abbandonato dalla Forestale la quale preferisce tracciare nuovi sentieri. Allora noi, per proseguire agevolmente, optiamo di scendere in libera per circa 300 m dritti a S sul bacino del riu sa Onna, dove la Forestale ha ricuperato un sentiero storico di mezza costa, lungo il quale ci portiamo rapidamente alla selletta di q. 960 dalla quale discendiamo sul bel sentiero ripulito sino all’antico ovile (non segnato in carta) situato a q. 909. Dall’ovile ci portiamo a q. 869 attraversando il rio Sammucu a valle della sua confluenza col rio Fenarbu e, raggiunto il bosco di querce e gli scalini in pietra, li risaliamo sino a toccare l’erta mulattiera che in circa 800 m ci porterà a Genna Filixi. Siamo esattamente al pentavio citato nella via di fuga per Taccu Isara appena trattata. Totale 1 km. Per raccordarci invece tra il su citato ovile abbandonato di q. 909 e la caserma forestale di Montarbu, scendiamo lungo la sponda destra del rio Fenarbu-Sammucu su sentiero praticabile, e continuiamo così per circa 1000 m scavalcando la foce del riu Sa Onna e proseguendo ancora sopra la sponda dx del rio Sammucu per altri 500 m. Qui dopo che abbiamo scavalcato anche la foce del ruscello decorrente dal Puntali Bacu ’e Pira, quel sentiero e quel reticolato che vedevamo procedere alti e “simbiotici” sull’altra sponda, ora scendono e s’innestano sul nostro sentiero, che pertanto diviene malagevole per l’ingombro del reticolato che lo ricalca sino a Bau Interflummini, dove confluiscono col nostro rio e quello decorrente da s’Arcu Pirastu Trottu. Saltiamo il reticolato e percorriamo in discesa la sponda dx del rio (ora rio Sa Taula) su comodo sentiero per circa 400 m sino a che il sentiero diviene una carrareccia (ora siamo in territorio di Seùi) la quale risale a dx a q. 871 e di qui, tralasciata la nuova carrareccia di dx, risale ancora a q. 948 dove s’innesta sulla rotabile che a dx va a Pirastu Trottu e a sn in 2 km giunge alla casermetta, nostro posto-tappa. Da q. 1176 (base di Perda Iliana) abbiamo percorso km 8,5. Dal Flumendosa km 16,3 (via invernale) e km 14,8 (via estiva).

Un piccolo approfondimento
La trascrizione cartografica Perda ’e Liana è un ipercorrettismo di Perda Iliana, cui attribuiamo inequivocabilmente il significato di ‘Rupe degli Iliensi’, e lo studioso dell'800 Angius sarebbe d’accordo, giusto quanto scrisse a proposito della rupe. Stava proprio qua, infatti, l’epicentro dell’immenso spazio occupato dalla più numerosa delle tre grandi tribù nuragiche.“Vuolsi per antica tradizione che sotto questa rupe i popoli iliesi, celebri nella storia romana per la eterna guerra sostenuta contro i dominatori dell’isola, Cartaginesi e Romani, e per la mantenuta libertà, tenessero quivi le loro assemblee su le cose comuni. Questi iliesi furono discendenza de’ pelasghi d’Ilio, che dopo la rovina di Troja, posero in Sardegna le loro sedi... ”.
Tratto dal libro Sentiero Sardegna - Salvatore Dedola - Carlo Delfino editore

Galleria fotografica
Perda Iliàna.Perda Iliàna vista dal Monte Tricoli.Il rio Sa Tàula s’apre il cammino tra dolomie e ontàni.Centro visite MontarbuCentro visite MontarbuGipeto tra i GrifoniGipeto adulto e giovane


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La scheda del sentiero [file .pdf]
La mappa del sentiero [file .pdf]

Consulta le pagine
La foresta demaniale di Montarbu
Progetto Inforesta a Montarbu
Il monumento naturale Perda Iliana
Il nuovo Centro visite di Montarbu
Sezione fauna: la scheda sul Gipeto