A Roma il 12 e il 13 settembre si è tenuta la Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, organizzata dal Ministero dell'Ambiente.
Nel corso dell'incontro si è discusso sulle problematiche riguardanti le modificazioni delle vulnerabilità indotte dai cambiamenti climatici in Italia e le possibili opzioni di adattamento (difesa passiva, difesa attiva, difesa assicurativa, abbandono).
L'obiettivo era quello di proporre azioni concrete sulla base dei contributi provenienti sia dalla Conferenza stessa che da workshop e convegni pre-congressuali. Gli esiti sono stati l'individuazione di tredici azioni da attuare in maniera prioritaria dal Ministero dell'Ambiente per raggiungere l'obiettivo della sostenibilità ambientale ed un "New deal" per l'adattamento sostenibile e la sicurezza ambientale.
"I cambiamenti climatici costituiscono un problema nazionale. Le strategie per contrastarli vanno considerate prioritarie per l’iniziativa del Governo e per l’integrazione delle azioni di riduzione delle emissioni di gas serra e delle azioni di adattamento sostenibile nelle politiche sociali, economiche, finanziarie, agricole e territoriali. Queste azioni possono e devono rappresentare anche un importante volano per l’occupazione.
La sicurezza, il benessere e la qualità della vita dei cittadini italiani di oggi e domani dipendono dalla salute del pianeta e del suo clima. Il Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare entro il 2008 definirà una strategia nazionale per l’adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici e per la sicurezza del territorio."
Tratto dalle Conclusioni della Conferenza Nazionale Cambiamenti ClimaticiDocumenti correlatiLa Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici: Il Manifesto per il clima [file .pdf]La Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici: Le tredici azioni [file .pdf]Consulta le pagineLa sezione del sito dedicata alla lotta ai cambiamenti climaticiLa Conferenza nazionale sui cambiamenti climaticiIl seminario "Lotta ai cambiamenti climatici" organizzato dall'Ente Foreste