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Balente, Sandalia e Rosaemonte spiegano le ali
Gipeto
Ultimo aggiornamento: 03/06/2008

Liberati nel Supramonte i tre giovanissimi esemplari di gipeto. Si tratta del più importante progetto di reintroduzione di una specie mai sviluppato nell'isola, l'ultimo esemplare sardo di Gypaetus barbatus fu infatti avvistato oltre trent'anni fa.
La Sardegna riabbraccia il gipeto
Un evento naturalistico storico si è compiuto: a 30 anni dall’avvistamento dell’ultimo esemplare, il Gipeto è tornato nei monti della nostra Isola. E questo grazie ad un’iniziativa fortemente voluta dagli Assessorati all’Ambiente delle province di Nuoro ed Ogliastra in sinergia con l’Ente Foreste della Sardegna e il Corpo Forestale. Il personale dell’Ente Foreste assicura un indispensabile contributo per la realizzazione del progetto, dagli aspetti tecnici a quelli materiali più in generale, compresi gli aspetti logistici e di monitoraggio.

Il “ Progetto Gipeto” è iniziato circa 4 anni fa con una capillare opera di sensibilizzazione che ha coinvolto tutte le comunità del territorio ed in particolare le scuole poiché una corretta informazione dovrebbe partire proprio da coloro che nei prossimi anni potranno vedere i risultati di un lavoro così delicato ed importante. E loro, i bambini, hanno scelto i nomi dei primi 3 esemplari che a mezzogiorno di domenica 25 maggio hanno assaporato il piacere della libertà: Rosaemonte (identificato nella scheda di marcatura con Sardinia 1), Balente (Sardinia 2) e Sandalia (Sardinia 3). I tre pulli hanno circa tre mesi di età e ancora non sono in grado di volare, per cui avranno bisogno di circa un mese per l’acclimatamento e per il raggiungimento della maturità che consentirà loro di spiccare i primi voli.

La fase della liberazione è stata preceduta da quella della marcatura (decolorazione di alcune penne remiganti e timoniere) poiché è molto importante per riconoscere, anche a vista, ogni singolo uccello messo in libertà. Fase che è stata possibile seguire dal vivo grazie alla perizia e alla pazienza dei tecnici italiani, austriaci e tedeschi che hanno operato in pubblico per la gioia di bambini, adulti, fotografi e tv.

Una giornata speciale
In questa speciale giornata un doveroso spazio è stato dedicato ai rappresentanti della regione ed a quelli delle associazione e degli enti che hanno reso possibile il progetto: Carlo Murgia, Direttore Scientifico del programma, ha sottolineato l’importanza di una corretta informazione per scongiurare gesti sconsiderati che potrebbero vanificare il lavoro di anni. La speranza è che si arrivi alla naturale conclusione del progetto con la riproduzione in natura delle specie, prevista in circa 10 anni, attraverso varie operazioni di rilascio.
L’Assessore al Lavoro Romina Congera ha messo invece in evidenza le importanti ricadute occupazionali derivanti dal turismo ambientale. Erano inoltre presenti il prefetto di Nuoro ed il presidente della Fondazione Internazionale del gipeto, Paolo Fasce, che ha auspicato alla Sardegna lo stesso successo già avuto dal progetto di reintroduzione nelle Alpi.

L’Ente Foreste seguirà tutte le successive fondamentali fasi di controllo, monitoraggio e alimentazione.

Galleria fotografica
Liberazione Gipeto. MarcaturaLiberazione Gipeto. MarcaturaLiberazione Gipeto. MarcaturaLiberazione Gipeto. I numerosi appassionati presenti all'evento.GipetoGipetoLiberazione Gipeto


Documenti correlati
Marcature di riconoscimento gipeti sardi e spagnoli [file .pdf]

Per maggiori informazioni sul progetto internazionale
Atti del Convegno internazionale sul gipeto. Cuneo 18–19/11/2005
Notizie sull’attività della Fundacion Gypaetus
Fondazione Pro Gipeto
Fondazione internazionale per la Conservazione del Gipeto

Consulta le pagine
Il Countdown 2010: gli impegni dell'Ente Foreste
La scheda del Gipeto