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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Sos Nibberos
Sos Nibberos
Ultimo aggiornamento: 26/04/2010

L'area di Sos Nibberos copre una superficie di circa 7 ettari e ha intorno a sè un'area di rispetto e di rinnovazione di 350 ettari. Ricade completamente all'interno della Foresta Demaniale Monte Pisanu.
Una porzione della superficie totale è occupata unicamente da tassi, la rimanente anche da agrifoglio e qualche sporadica roverella.
E' stata dichiarata "monumento Naturale" con il decreto n. 24 del 29 gennaio 1994 dall'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Sarda ai sensi della L.R. n. 31/89.
Rappresenta una formazione vegetale di notevole importanza scientifica, storico-culturale e paesaggistica popolata da tassi, pressoché millenari che raggiungono anche un metro di diametro e altezze sui 15 metri. La densità non è eccessiva eppure assicura una notevole copertura, poiché le chiome dei tassi risultano molto espanse: infatti, nei punti dove il popolamento è chiuso, il sottobosco è quasi assente e manca completamente di specie eliofile, mentre nelle zone in cui il bosco è più aperto è prevalente una vegetazione mesofila.
Il suolo che sostiene questa formazione è molto evoluto e, come confermano le analisi fisico-chimiche, ricchissimo di sostanza organica e con una intensa attività biologica.
All'interno dell'area lungo il corso del torrente è presente un raro endemismo botanico circoscritto a questa zona, il rovo di Arrigoni (Rubus Arrigoni Camarda) con caratteristiche molto diverse dal comune rovo (Rubus ulmifolius) quali, ad esempio una foglia molto più grande, rami tomentosi e meno spinescenti, una infruttescenza più piccola con i singoli frutti più grandi e meno dolci.
Per le sue peculiarità l'area rappresenta un popolamento unico in Sardegna, le cui caratteristiche naturalistico-vegetazionali, pedologiche e climatiche non sono rigenerabili e quindi vanno rigorosamente tutelate nell'interesse di tutti.

Vi si accede dalle strade provinciali Bonorva-Bono e Ittireddu-Bono che si uniscono nel bivio Foresta Burgos; superato l'accesso alla casermetta forestale Monte Pisanu continuando per Bono si imbocca la strada sterrata "Ucca 'e Grile" dove apposita segnaletica indica il sito preciso.
Per un maggior rispetto si suggerisce di procedere alla visita dell'area a piedi, lasciando le macchine nel parcheggio e di utilizzare per le eventuali soste per il pranzo le aree appositamente attrezzate.

Per visitare l'area, non semplice da trovare, è necessario prendere contatto con l'Ufficio Forestale di Monte Pisanu

Provvedimento istitutivo: Decreto Assesorato Difesa Ambiente n. 24 29.01.94

L’emergenza naturale e il suo ambiente
Si è scelto per l’istituzione in monumento l’esemplare più grande della stazione di Taxus baccata L. esistente sul versante ONO di Monte Rasu, in località Ucca ‘e Grile. La stazione si trova a circa 1.000 m slm, su terreni freschi e profondi, ben conservati, derivati da scisti paleozoici. Questa è la più grande stazione sarda di tasso ed è sicuramente di interesse nazionale. Il suo valore deriva da una superficie apprezzabile e dalla presenza di specie forestali di rilevante interesse fitogeografico, come Taxus baccata e Ilex aquifolium. La foresta, solo in parte naturale, si trova sul versante NO del M. Rasu, nei monti del Gocéano. Nel sito la formazione mista di leccio e roverella lascia spazio ad una forte presenza di tasso e agrifoglio. I tassi mostrano forme arboree, con esemplari plurisecolari, costituendo un boschetto allo stato puro ma più spesso misto. I soggetti che raggiungono un’altezza di una dozzina di m sono certamente plurisecolari. Si tratta di alberi con fusti alquanto irregolari, presto divaricati in varie branche con portamento abetoide. Lo stato vegetativo è buono. L’esemplare maggiore, alto 11 m, si trova al margine inferiore della stazione, la cui superficie è di circa 3 ha, presso un ruscello. Esso misura, all’altezza di 1 m, m 7.05 di circonferenza. È presente, nella zona, anche il locus classicus di Rubus Arrigonii (ossia il luogo in cui una specie botanica viene descritta per la prima volta), scoperta da I. Camarda nel 1986. Il tipo forestale è simile a quello di Mularza Noa in comune di Bolòtana. Questi due esempi sono i meglio conservati in ambito mediterraneo e pertanto di primaria importanza. La foresta è inserita in un parco naturale e inoltre è vicina all’area culminale del M. Rasu (msm 1.259), che è caratterizzata da garighe a ginestra spinosa (studi di VALSECCHI e CORRIAS) e per la quale è stata pure avanzata la proposta di individuazione di area RIN (n. 10). Vi si trovano rari endemismi sardo - corsi, come la Viola corsica e la Veronica brevistila. L’area appartiene alla Foresta demaniale Monte Pisano. Resti di un antico bosco a tasso ed agrifoglio si trovano anche nella valle del Rio de s’Isfundadu, dove si riscontra la presenza di agrifogli vetusti, uno dei quali misura 114 cm di diametro. Oltre all’allevamento dei cavalli di Foresta Burgos, va ricordato che a breve distanza si trovano altre aree RIN di interesse soprattutto botanico-forestale: la n° 8, Boschi misti di leccio, sughera e roverella di Foresta Burgos, presso il nucleo abitato omonimo, la n° 11, Boschi di roverella e agrifoglio di Anela, e infine altre due aree, pure di interesse forestale, più lontane ma sempre poste nella catena del Gocéano, presso Bultei.

L’interesse culturale
Il nome è quello dato localmente al tasso (numerose le varianti: niberu, eni, enis, linnarubbia, tassu). L’albero viene considerato popolarmente un simbolo di morte. Il centro di Bono conserva alcune emergenze architettoniche, testimoni della sua passata funzione di sede vescovile e di centro localmente importante. A Burgos si possono visitare i resti del Castello del Gocéano, un’opera posta a difesa del Logudoro agli inizi del XII secolo. Mentre il Monte Rasu è povero di emergenze archeologiche, in una fascia circostante esse sono numerosissime: molti nuraghi si conservano intorno a foresta Burgos e presso Esporlatu. Una carta archeologica dell’area è pubblicata in CAMARDA (1993).

Tutela e valorizzazione
La località, meta di turismo soprattutto locale, è attrezzata per il pic-nic da alcuni decenni. Nei pressi, a Foresta Burgos, esiste il Centro regionale per l’allevamento del cavallo sardo, ben noto agli appassionati di turismo equestre. La zona è, di proprietà dell’Azienda Foreste Demaniali e tutelata dai vincoli idrogeologico e forestale, rientra nel Parco Naturale Marghine - Goceano, dove, secondo la proposta del Piano di gestione del parco, andrebbe a formare una delle 15 aree RIN, la n° 9, specializzata in senso botanico (Foresta di tasso e agrifoglio di Sos Nìberos). Lo stato di conservazione è buono e l’inserimento della stazione nell’area controllata dall’AFD assicura una sufficiente protezione contro i rischi di danneggiamenti e d’incendio. Pertanto è auspicabile che la stessa Azienda ne riceva la custodia. La recente piantagione di essenze non locali crea un pericolo di inquinamento verde. L’immagine del monumento deve essere migliorata, eventualmente spostando altrove l’area attrezzata per il pic-nic. Vanno anche eliminate le specie esotiche, allo scopo di ricondurre il biòtopo ad una condizione di maggiore naturalità. L’accessibilità è buona, grazie alle piste forestali che si dipartono dalla strada provinciale Bono-Foresta Burgos a quota di circa 880 m slm. Circa 5 km di strada asfaltata collegano il sito all’abitato di Bono. Si può prevedere un itinerario fruibile nell’arco di una giornata a partire dal centro di Bono (Bono - Monte Rasu - Sos Nìberos. Da Bono la strada raggiunge Foresta Burgos dopo circa 20 km.

Scheda tecnica tratta da: I monumenti naturali della Sardegna - Barroccu Giovanni - Gentileschi Maria Luisa - Carlo Delfino Editore - 1996.
Sezione libri del sito: pubblicazione in formato digitale

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Foresta demaniale Monte Pisanu