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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Montresta
 Montresta, bosco di Silva Manna
Ultimo aggiornamento: 23/05/2014

La zona di Montresta in cui è ubicato il cantiere forestale ha un buon interesse ambientale, valenza conferitale dagli aspetti paesaggistici e dalla presenza di diverse specie floristiche e faunistiche ritenute di particolare interesse naturalistico.
Inquadramento geografico e amministrativo
Provincia: Nuoro
Comune: Montresta
Superficie: 768 ha
Complesso forestale di afferenza: Montiferru - Planargia

Descrizione generale
Il territorio del cantiere forestale di Montresta è diviso in tre aree distanti tra loro circa 200m; la prima, prossimo al centro abitato, è dominata dal Monte Navrino (532 m), mentre la quota più bassa è nei pressi di rio Mesu a quota 265 m. La seconda unità, assai più ampia, è delimitata a nord dal Rio Entale e Rio Montairadu, seguendo per un modesto tratto i confini tra le Province di Sassari e Nuoro; in località Cugurrera i limiti sono rappresentati dalla strada provinciale Montresta – Padria, per risalire verso Punta Casteddu (380 m) e seguendo il limite naturale determinato dalle murate vulcaniche, arriva sino a località Brancazzo seguendo la recinzione presente in quei luoghi e non più forme o limiti fisici di altro tipo sino al Rio Entale, in località Coa de Mola, ormai non più limite provinciale.
La terza unità di dimensioni più ridotte, 965 mq, si trova sul lato nord del rio Mesu.


Aspetti geopedologici
Dal punto di vista geologico possiamo inquadrare l’area all’interno delle formazioni trachitoidi del pre-Elveziano, formatesi nella fase eruttiva, che in questo periodo ha interessato la Sardegna.
L'area è segnata da un sovrapporsi di colate con serie comprensive di lipariti, daciti, trachiti e relativi termini intermedi, comprese intercalazioni di rocce tufacee e tufaceo-conglomeratiche, compresi ignimbriti.
Per quanto riguarda le caratteristiche pedologiche dell’area possiamo rilevare la presenza di pedotipi relativi ai substrati acidi delle aree subumide, di suoli da poco profondi, in associazione con roccia affiorante (Lithic Xerorthents roccia affiorante) poveri di sostanza organica e di scarsa permeablità, dovuta in particolar modo alle impermeabilità della roccia madre, sino a suoli mediamente profondi, di media e scarsa permeabilità.
Il reticolo idrografico risulta strettamente condizionato dalla litologia e dalla tettonica che interessa l’area: il regime dei corsi d’acqua, come avviene in linea generale in Sardegna, è prevalentemente torrentizio e influenzato dalle notevoli variazioni stagionali delle precipitazioni.
In conseguenza a ciò quasi tutti i corsi d’acqua vanno in secca nella stagione estiva: fa eccezione il rio Entale, affluente del Fiume Temo, che presenta una modesta portata anche durante il periodo estivo. Vista la particolare stratigrafia dell’area, è possibile evidenziare la presenza di due acquiferi ben distinti che alimentano la rete idrografica superficiale determinati dal diverso substrato litologico, di cui il primo con quota orientativa intorno ai 285 m ed il secondo 330 m.

Aspetti vegetazionali
Rispetto ai caratteri generali ambientali e del soprassuolo possiamo dividere quest'area 3 fondamentali unità di paesaggio vegetale.
- La prima unità è caratterizzata da suoli su alluvioni recenti, talvolta incassati su faglie con pareti verticali, fertili e profondi, il cui unico rischio è la possibilità periodica di inondazioni. Questo fatto è meno probabile a nord dell'abitato del paese di Montresta, dove la fascia periurbana di campi coltivati con colture intensive, ricchi pascoli o ancora erbai autunno-vernini. L'uso del suolo attuale è legato al pascolo su terreni ricchi di leguminose. La comparsa di una macchia bassa determinata dalla presenza di cisti, o ancora di una modesta formazione forestale di querce da sughero (talvolta co-dominante con leccio e roverella) indicano una variazione delle condizione pedologiche, date da una minore profondità e capacità di ritenzione idrica di questi suoli.
La superficie data da popolamenti erbacei e pascoli arborati è valutata in circa 130 Ha, mentre la sughereta non pura di circa 90 Ha.
- A questa segue l'unità determinata dai versanti delle formazioni collinari, con pendenze da medie ad elevate, con suoli da media a scarsa profondità, con buona esposizione, sopra ai quali insiste la serie di vegetazione che dai pascoli passa attraverso i cisteti e le macchie, sino alle formazioni a sughera e roverella. Quest'ultima occupa le aree con suoli più profondi e fertili, caratterizzati da un maggior drenaggio, rispetto alla sughera, che risulta comunque avvantaggiata dall'attività antropica, almeno nello sviluppo degli esemplari di maggiori dimensioni, mentre abbondano le plantule di leccio.
In particolare, il soprassuolo manca di una vera e propria formazione forestale, se non fortemente degradata dove le specie arboree presentano una bassa densità e copertura, così da apparire talvolta come un pascolo erborato; sono presenti inoltre, aree di mantello date dalle formazione di macchie di tipo secondario della serie evolutiva del Quercion ilicis e del Quercion pubescentis variamente mosaicate in per un totale di circa Ha 126.
In questa superficie sono compresi anche frammenti di formazioni forestali di specie esotiche dovute all’intervento dell'ex Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Nuoro che prese in concessione i terreni (il demanio comunale di MONTRESTA) ai sensi del R.D.L. n° 3267/1923; tra queste specie esotiche citiamo Pinus ed Eucalyptus , che a dire il vero abbondano proprio all'esterno, in formazione densa, mentre segni interventi di ceduazione del soprassuolo sono ben visibili tra il Km 1 e 2 della strada provinciale per Padria.
- La terza unità fisiografica è legata alle cime e agli altipiani vulcanici, affascinanti dal punto di vista paesaggistico, dove è possibile ritrovare aree idromorfe di particolare interesse naturalistico. Dal punto di vista forestale, il valore di questo soprassuolo è basso per la scarsa presenza di specie legnose, limitatamente ad aree relitte o ai modesti compluvi locali dove hanno trovato rifugio da eventi come l'incendio, o per le condizioni migliori di fertilità che determinano un rapido sviluppo. Questa unità composta da un mosaico di roccia affiorante, garighe, formazioni erbacee xerofile, macchie e formazioni forestali ha una superficie di circa 169 ettari.

Documenti correlati
Carta del Cantiere Forestale