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Pino domestico
esemplari di Pino domestico a Bidderosa (Orosei)
Pinus pinea L.
Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Nome sardo: Pinu, Oppino, Pinu bonu
Corologia: Originario delle regioni mediterranee nord-occidentali, il suo areale attualmente si estende lungo le coste dell’Europa meridionale fino al Portogallo ed alle isole Canarie. In Sardegna viene considerato indigeno a Porto Pino. Tipo corologico: Euri-Mediterranea

Descrizione: Comunemente chiamato Pino domestico, Pino da pinoli e saltuariamente Pino italico, Pinus pinea è un albero maestoso, alto fino a 15-20 metri, ramificato in alto con chioma espansa verde intenso ad ampio ombrello. Fusto generalmente diritto, cilindrico. Corteccia del tronco color brunastro-rossiccio con sfumature grigiastre e presenta profonde fessure longitudinali. I rametti giovani sono glabri grigio-verdi, scuri a maturità. Foglie persistenti, aghiformi, color verde scuro, lunghe 8-15 cm, con margini dentaticolati. Albero monoico con strutture riproduttive maschili ovoidee gialle, le femminili rosso-violacee con venature verde chiaro. Strobili solitari (raramente appaiati), generalmente sessili, ovato-conici, lunghi 8-15 cm e larghi 6-10 cm. Le squame leggermente convesse verso l’esterno sono bruno-rossicce a maturità. Ciascuna squama porta 2 semi di 15-20 × 7-11 mm, con un’ala di 3-5 mm di lunghezza. I tegumenti sono duri e coperti da una polverina scura. Il pinolo è edule. Longevità 200-250 anni.

Fenologia: Fiorisce da febbraio-aprile a seconda dell’altitudine. Fruttificazione a ciclo triennale, le pigne rimangono sui rami per alcuni anni.

Habitat: Pianta rustica e poco esigente, predilige terreni freschi e profondi delle zone litoranee ma si adatta anche a substrati poveri e piuttosto asciutti. E’ una specie termofila e eliofila. Vegeta dal livello del mare fino agli 800 m di altitudine. È sensibile ai climi rigidi, alle gelate, ai veni salmastri e all’inquinamento atmosferico delle aree urbanizzate. Si riproduce per seme.

Forma biologica: Mesonanerofita

Usi e curiosità: E’ una specie che è stata introdotta nella penisola probabilmente dagli Etruschi o dai Romani che la consacrarono alla dea Cibele. Viene utilizzato per rimboschimenti, per la produzione di pinoli, e per il suo legname. Non è da trascurare che questa specie ha un elevato valore ornamentale e paesaggistico negli areali mediterranei, come pinete litoranee. La corteccia, ricca di tannini, è usata per la colorazione delle reti da pesca.

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