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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Leccio
Piana con lecci e felce aquilina. Foresta Fiorentini, Bultei
Quercus ilex L.
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Fagales
Famiglia: Fagaceae
Nome sardo: Elike, elighe
"Quel giorno Cosima imparò più cose che in dieci lezioni del professore di belle lettere. Imparò a distinguere la foglia dentellata della quercia da quella lanceolata del leccio, e il fiore aromatico del tasso barbasso da quello del vilucchio."
Cosima di Grazia Deledda

Corologia: Pianta tipicamente mediterranea, diffusa soprattutto nella parte occidentale del bacino e più rara in quella orientale; è presente anche sulle coste atlantiche del Marocco e della Francia occidentale. In Italia è presente nelle isole e nelle regioni costiere, con larghe penetrazioni verso l’interno nel centro -sud.

Descrizione: Albero alto fino a 30 m, con chioma densa e globosa, di colore verde scuro; tronco eretto e robusto, che può raggiungere e superare i due metri di diametro; rami del primo e secondo anno pubescenti. La corteccia è grigia e quasi liscia negli esemplari giovani, grigio -brunastra, con lievi screpolature in scaglie quadrangolari, negli esemplari adulti. Le foglie sono persistenti, coriacee, sempreverdi e di forma piuttosto variabile, da ovale ad ovale lanceolata; quelle più giovani sono dentate e spinose ai margini, quelle più vecchie sono strette a margine intero, entrambe presentano la pagina superiore verde scura e quella inferiore verde più chiaro, glabra o con una lieve peluria. I fiori maschili sono piccoli e riuniti in amenti penduli ed i femminili riuniti in infiorescenze erette a spiga. Le ghiande sono ellissoidali, avvolte per 1/3 dalla cupola, che è ricoperta da squame brevi e chiare; maturano tra maggio e settembre.

Fenologia: Fiorisce da giugno ad agosto e fruttifica in settembre-ottobre. La produzione di ghiande inizia intorno ai 10-15 anni di età ed è abbondante ogni 2-3 anni.

Habitat ed ecologia: E’ una specie poco esigente, in grado di sopportare condizioni di siccità prolungate e si adatta a tutti i substrati geologici, rifuggendo solamente i terreni troppo compatti ed argillosi o umidi. Di lenta crescita ma longeva, può arrivare fino a oltre 1000 anni di età. Vegeta dal livello del mare fino a 1000 metri nelle zone montane, dove forma associazioni miste con tasso, agrifoglio e roverella, tipiche delle stazioni più fresche ed umide.

Forma biologica: Mesofanerofita. Il leccio è una pianta arborea che può assumere, soprattutto nella fascia costiera e/o in situazioni di degrado una forma arbustivo-arborescente.

Usi e curiosità: Il suo legno molto duro e pesante, ma difficile da stagionare e da lavorare, oggi è ancora apprezzato come combustibile per legna da ardere e da carbone. Le ghiande sono ampiamente usate come mangime per i suini. Il leccio viene anche usato a scopo ornamentale nelle alberature cittadine ed è particolarmente resistente ai danni da inquinamento.

Galleria fotografica
Leccio, Villanova MonteleoneLecceta e pineta di Pirastru 'e cane, BulteiCeppaia di leccio, SeuloLeccio, Foresta di Montes, OrgosoloLeccio, OlienaGrande leccio nella zona di Littu Siccu, Monti del  Limbara, Tempio PausaniaLecci e granito. Foresta di Fiorentini, Bultei


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