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Pipistrello albolimbato
Pipistrello albolimbato-Foto M.Mucedda
Pipistrellus kuhlii
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Chiroptera
Famiglia: Vespertilionidae
Nome sardo: Tutturréddu, alaepèdhe, pinnedhu, pibiristedhu

Areale di Distribuzione: Specie turanico-mediterranea, diffusa in Europa meridionale e centro-meridionale, Africa settentrionale e orientale, Asia meridionale, con limite orientale nell’India nord-orientale. In Italia la sua distribuzione è confermata su tutto il territorio, comprese le due Isole maggiori.

Identificazione: E’ una specie molto comune distinguendosi dagli altri Pipistrellus sardi per avere il premolare superiore anteriore piccolo, il margine alare mal definito e chiaro. Lunghezza testa-tronco di 40-47 (50) mm, l’apertura alare di 210-240 mm. Colorazione bruno scuro con apici rossi sul dorso ed il ventre più chiaro.

Habitat ed Ecologia: Segnalata dal livello del mare fino a quasi 2.000 m. di altitudine anche se, predilige le altitudini non troppo elevate. Specie comune nei centri abitati dove si rifugia negli interstizi delle costruzioni. In campagna i rifugi sono rappresentati da cavità arboree e fessure nelle rocce. Frequenta tipologie ambientali molto varie come le zone alberate, spazi aperti, ambiti urbani, in prossimità di specchi d’acqua e non. La dieta include piccoli insetti catturati in volo quali Ditteri, Coleotteri, Tricotteri. Generalmente le uscite di caccia iniziano prima del tramonto e in alcuni casi anche di giorno. Il loro volo è rapido e agile con frequenti percorsi ad anello. La caccia avviene nei luoghi più disparati: giardini, sotto i lampioni, presso le fronde degli alberi, sui corpi d’acqua e nelle strade. E’ una specie probabilmente sedentaria e molto socievole che forma colonie di piccola e media grandezza e si associa raramente con altre specie simili.

Riproduzione: Gli accoppiamenti hanno luogo nella tarda estate e in autunno. I piccoli nascono generalmente tra giugno e luglio prevalentemente due esemplari, più raramente uno. La maturità sessuale viene raggiunta nelle femmina già nel primo anno di vita.

Fattori di minaccia: La specie è presente in buon numero e le sue abitudini antropofile la rendono meno sensibile alle modifiche dell’habitat naturale.

Status di conservazione: A minor rischio (preoccupazione minima).

Grado di Protezione: Convenzione di Berna, All. II; DIR. CEE 43/92, All. IV; L. 157/92; L.R.23/98