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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Carota selvatica
Carota selvatica , foto da Digital Library
Daucus carotaL.
Famiglia: Umbelliferae
Nome sardo: Restinacia, Frustinaga, Nugedda
Corologia: Di provenienza eurasiatica successivamente si è diffusa in tutte le zone del mondo. Tipo corologico: Paleotemperata divenuta Cosmopolita

Descrizione: Pianta erbacea biennale con fusto eretto, ispido per la presenza di peli rigidi, ramoso nella parte finale; radice fittonante, carnosa e abbastanza grossa; durante il primo anno di vegetazione compaiono le foglie basali mentre nel secondo anno compare il fusto alto fino a 70 cm. Foglie a contorno lanceolato munite di picciolo, con superficie che varia da glabra e lucida a tomentosa e grigiastra; le foglie del fusto sono pennatosette con segmenti lineari. I fiori sono raccolti in ombrelle a 20-40 raggi di colore bianco o roseo. La colorazione del fiore centrale di ogni ombrella è rosea o più spesso porporino scuro ed è sterile, ciò permette di riconoscere la carota da altre specie simili. Frutto ovoide composto da due acheni addossati circondati da una fila di aculei più piccoli.

Fenologia: Fioritura aprile-ottobre

Habitat: Specie diffusa dal livello del mare fino ai 1400 metri di altitudine nelle zone aperte e soleggiate, lungo gli incolti e prati aridi.

Forma biologica: Emicriptofita bienne (o terofita scaposa)

Usi e curiosità: Specie disponibile in commercio con un grande numero di varietà. Pianta utilizzata in fitoterapia per combattere alcuni disturbi dell’apparato dirigente, apparato urinario, apparato respiratorio, apparato vascolare ecc. In veterinaria viene utilizzata per curare la costipazione e la bolsaggine del cavallo. In passato si utilizzavano gli steli per legare i covoni di grano.