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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Roverella
Roverella - A. Chiaramida
Quercus pubescens Willd.

Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Fagales
Famiglia: Fagaceae
Nome sardo: Kelku, Kerku
Corologia: Pianta di origine europea comune in tutta Italia. L'areale comprende l'Europa centro-meridionale e orientale, dai Pirenei all'Asia Minore. Nell'Europa meridionale e Sud-orientale la Roverella costituisce uno dei componenti fondamentali dei querceti e dei boschi misti a latifoglie.

Descrizione: Albero a portamento arboreo con chioma espansa e globosa, alta, non raggiunge i 20 metri di altezza. Presenta un fusto generalmente diritto, con branche sinuose e rami giovani sottili e pubescenti. Corteccia di colore bruno-grigiastro, più o meno intenso, rugosa e profondamente solcata. La roverella è un albero a foglie caduche, semplici, di forma molto variabile, lobato-lanceolata con lobi piuttosto profondi; lunghe 5-15 cm e larghe 3-8 cm, di colore verde brillante la lamina superiore mentre la parte inferiore è pelosetta e più chiara; picciolo breve e peloso. Pianta monoica a fiori unisessuali spesso riuniti in infiorescenze; infiorescenze maschili in amenti penduli lunghi 5 cm circa, colore verde-giallastro; quelle femminili solitarie o a piccoli gruppi terminali. Il frutto è la caratteristica "ghianda", molto variabile in lunghezza, con cupola pelosa e squame lineari- lanceolate e pericarpio di forma elissoidale, di colore bruno lucido a maturità.

Fenologia: fiorisce ad aprile-maggio, fruttifica ad ottobre-novembre. La fioritura è contemporanea all’emissione delle nuove foglie.

Habitat: la roverella è una specie eliofila, moderatamente termofila, predilige i terreni acidi. Vegeta dai 500 m di altezza fino ai 1200-1400m. In Sardegna rappresenta il limite superiore delle formazioni boschive di latifoglie.

Forma biologica: Pianta arborea, longeva, caducifolia. Mesonanerofita.

Usi e curiosità: La roverella produce legname resistente utilizzato soprattutto per travature e costruzioni navali. Le ghiande vengono utilizzate come alimento per i maiali ad allevamento brado. Inoltre, viene utilizzata come esemplare di interesse paesaggistico. In Sardegna gli antichi le consideravano piante sacre, capaci di esercitare un influsso misterioso.