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Lepre comune
Lepre Sarda
Lepus capensis
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Lagomorfi
Famiglia: Leporidi
Nome sardo: Lepori, lepiri, levre, leppuri.
Origine zoogeografica: Mediterranea. E’ stata introdotta in Sardegna dall’uomo neolitico tra il 4° e il 3° millennio.

Areale di distribuzione: La specie L. capensis ha diffusione afro-tropicale-mediterranea; in Sardegna è presente la sottospecie L. c. mediterraneus, da alcuni autori considerata specie a sé stante. E’ distribuita su gran parte del territorio isolano.

Identificazione: Le dimensioni della forma sarda (lunghezza del corpo 39-51 cm, peso kg.1,5-2,5) sono di poco superiori a quelle del coniglio da cui si differenzia per le orecchie e le zampe posteriori più lunghe e per la colorazione del mantello. La testa è più allungata rispetto a quella del coniglio, gli occhi sono grandi e sporgenti, con la pupilla rotonda. Le estremità delle orecchie hanno inoltre una fascia di colore bruno scuro. Il mantello è di colore variabile a seconda delle zone, comunque tendente al marrone-giallastro, più o meno fulvo, con una forte mescolanza di sfumature nere, la coda inferiormente è bianca, superiormente nerastra.

Habitat ed Ecologia: Il suo habitat preferenziale è la macchia mediterranea non molto fitta e con radure. La si riscontra anche nei pascoli e nelle zone aperte di campagna, nonché in prossimità di ambienti salmastri e lagune. Il suo spettro alimentare è abbastanza ampio e può essere considerato un erbivoro generalista e “frugale”, si nutre di germogli, radici, tuberi, cortecce, frutti, etc. Predilige comunque vegetali freschi e succosi. La sua attività è prevalentemente crepuscolare e notturna, durante il giorno trova riparo in piccoli avallamenti che scava nel terreno tra l’erba alta, in prossimità di qualche roccia o cespuglio. Di abitudini solitarie e molto elusiva, si sposta a balzi e quando fugge è capace di raggiungere velocità elevate. Numerosi sono i predatori di questa specie, tra cui in particolare i grossi rapaci e la volpe.

Riproduzione: La maturità sessuale viene raggiunta intorno agli 8 – 10 mesi di età. Il periodo degli accoppiamenti va da ottobre – novembre a febbraio - marzo. I piccoli nascono soprattutto in maggio – giugno e secondariamente per tutta l’estate fino all’inizio dell’autunno (luglio – ottobre). La gestazione dura 42-44 giorni. Si possono avere generalmente 1-2 parti all’anno, fino ad un massimo di 3-4, a seconda dell’andamento climatico e delle disponibilità alimentari. I piccoli, da 2 a 4 per parto, nascono nel covo e si rendono indipendenti a circa un mese di età.

Fattori di minaccia: Bracconaggio, distruzione e frammentazione degli habitat dovuta a incendi e all’apertura di strade e sterrati, randagismo.

Status di conservazione: Rara a livello regionale (localmente comune), nazionale ed europeo.

Grado di protezione: Convenzione di Berna (legge 503/1981, allegato III); L.R. 23/98. Specie cacciabile.

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