Logo Regione Autonoma della Sardegna
FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
sardegnaforeste  ›  foreste e parchi  ›  sentieri  ›  sarcidano  ›  castello medusa - genna 'e corte t-460
Castello Medusa - Genna 'e Corte T-460
L’itinerario è caratterizzato dalla presenza del famoso Castello di Medusa di Samugheo, situato sulla sponda nord-occidentale del Rio Araxisi, in prossimità di una stretta facilmente superabile per mezzo di un guado. Da qui, si diparte una vecchia strada in basolato, un tempo percorsa stagionalmente dai pastori per la transumanza del bestiame. La carrareccia attraversa paesaggi e panorami quanto mai vari e suggestivi. Lungo il percorso, poco distanti dal sentiero, sono presenti diversi olivastri secolari, tra i quali uno, di probabile età millenaria, si contraddistingue per le sue straordinarie dimensioni, che lo rendono monumentale e perciò meta di numerosi visitatori. Lungo l’itinerario sono presenti diversi punti panoramici: nei pressi del punto di partenza, sul Rio Araxisi, è possibile ammirare il caratteristico andamento sinuoso del corso d’acqua con le sue piccole calette, salti, falesie dove nidificano importanti specie di uccelli. Si osservano inoltre formazioni rocciose che degradano bruscamente sul letto del Rio Araxisi e piccoli canyon. Da Genna 'e Corte, percorrendo la strada comunale vicinale Su Stunnu per circa 12 Km, si giunge al centro abitato di Laconi attraversando vigneti, frutteti, campi seminativi in cui sono presenti numerose aziende agro zootecniche. Lungo il percorso, o nelle immediate vicinanze, sono presenti testimonianze storiche che meritano una visita turistica: il Castello di Medusa, i dolmen e i menhir delle località di Perda Idocca e Corte Noa, le Tombe dei Giganti, il Nuraghe Genna 'e Corte e gli ovili con i loro vecchi recinti in pietra locale per la custodia dei maiali, dislocati a qualche centinaio di metri dal percorso e spesso visibili dallo stesso. Il primo tratto dell’itinerario ricade all’interno del perimetro dell’Oasi faunistica Castello Medusa.
Il percorso attraversa inizialmente il Parco Aymerich, raggiunge prima la località Mulinu 'e Susu, dove è presente una sorgente presso la quale si può fare una piacevole sosta. Si raggiunge poi la località Funtana sa Sucraxia per giungere, infine, a Sa Nebriazza, sita nel perimetro dell’Ente Foreste di Su Lau. Da qui è possibile raggiungere Punta Carradore, dove si erge la statua di Sant’Ignazio, patrono di Laconi. Il paese di Laconi è per questa ragione una meta significativa del turismo religioso, sono però numerosi anche i visitatori che vi si recano per ammirarne i paesaggi. Il sentiero conduce attraverso luoghi di particolare interesse paesaggistico e culturale. La zona è caratterizzata dalla presenza del castello medievale degli Aymerich, che sorge al centro di un bellissimo parco, dal Museo dei Menhir e dalle fonti d'acqua. All’interno del parco urbano si può ammirare uno straordinario esemplare di Cedro del Libano e i luoghi legati alla vita di Sant' Ignazio da Laconi, che visse nella seconda metà del XVIII secolo. Lungo il sentiero vi sono vari punti panoramici che danno la possibilità di ammirare tutto il paese di Laconi e l'altopiano della Giara. Quest’ultimo è noto per la presenza dei cavallini di razza tipica della Giara, caratteristici perché piuttosto piccoli, prevalentemente morelli e con gli occhi a mandorla. Fra i numerosi eventi che hanno luogo a Laconi, si ricorda il carnevale di Is Corongiaius. L'itinerario è facilmente raggiungibile attraverso le numerose strade comunali che si diramano in modo capillare su tutto il territorio circostante.Partendo da Punta Carradore e passando in località Sa Nebriazza si raggiunge il Monumento ai Quattro Aviatori morti in un tragico incidente avvenuto nell’agosto del 1985. Da qui, si può ritrovare la vecchia via della transumanza Bia de is Caminantis, tra la Barbagia e il Campidano, segnata da muretti a secco che costituiscono una vera e propria testimonianza dell’opera infaticabile dell'uomo. Il vecchio sentiero fiancheggia il perimetro forestale di Su Lau e conduce, passando in località Genna e Teula, alla borgata di Santa Sofia, costruita negli Anni '50, e più avanti all'edificio noto come Su Dominariu. Infine, si giunge all'ippodromo del Comune di Laconi importante meta per gli appassionati di equitazione e ippoturismo. Il sentiero prosegue ancora attraverso aree di interesse agricolo, dove è possibile vedere numerosi vitigni, orti, fattorie e boschetti di quercia. Inoltre, è possibile raggiungere il Gennargentu (Aritzo e Gadoni). Lungo l'itinerario sono presenti alcuni slarghi naturali che rappresentano, inoltre, ottimi punti di osservazione anche per gli amanti della fotografia, nonché, aree attrezzate di sosta, tra cui si segnala quella in prossimità della sorgente Su Colore.Il percorso parte da Sa Nebriazza, prosegue in località Funtana Maore, passando sul lato sinistro della borgata omonima. L'itinerario, è collegato ai sentieri della rete del Sarcidano e può essere agevolmente raggiunto dalle diverse località della Sardegna, percorrendo le strade statali vicine. Il punto di partenza del sentiero si trova presso il parco periurbano Aymerich, nell'area chiamata Sa Scala de Pranu Istadi. Il punto di arrivo è Genna Teula. Il percorso si sviluppa attraverso luoghi di particolare interesse paesaggistico e culturale, dove vi sono numerosi punti panoramici che spaziano sull'intero territorio. A tal proposito si segnala l'area chiamata Gurduxionis. Sul territorio sono presenti molte specie endemiche botaniche e faunistiche. Tra queste ultime, hanno particolare importanza il cavallo del Sarcidano e il cervo sardo. Lungo il territorio si possono osservare le antiche costruzioni chiamate Pinnettos o Cuiles, caratterizzate dai tipici muretti a secco. Nei pressi del sentiero, nell'area chiamata Bau Onu, è presente una suggestiva sorgente d'acqua, mentre non molto lontano è possibile visitare la chiesa bizantina di Santa Sofia. Lungo il percorso, in località Funtanamela e all’interno del perimetro gestito dall’Ente Foreste, è presente un fabbricato di servizio strutturato ed organizzato per accogliere le scolaresche e gruppi di studiosi o appassionati delle tematiche ambientali.Il percorso è collegato agli itinerari della rete del Sarcidano e può essere agevolmente raggiunto dalle diverse località della Sardegna percorrendo le strade statali vicine. Le numerose strade comunali, che si diramano in modo capillare sul territorio circostante, accrescono in modo considerevole le possibilità di fruizione. Il percorso attraversa luoghi di particolare interesse naturalistico, culturale e storico – religioso. Nell’area si trovano una fitta rete di sentieri tra aie carbonili e fornaci per la calce, pinnettos, cuiles e vecchi recinti per maiali. Sono presenti inoltre numerosi branchi di cavalli della razza Sarcidano e diversi esemplari di cervo sardo. Nelle vicinanze del percorso, in località Bau Onu, si trova anche una bellissima cascata. Più avanti sono presenti i resti della Chiesa di Santa Sofia, risalente all’epoca bizantina. A Gurduxionis, in prossimità della vedetta antincendi e presso la Chiesa di Santa Sofia, in una splendida cornice panoramica, lo sguardo spazia nelle regioni storiche confinanti con il Sarcidano. L’area su cui è tracciato il percorso è frequentata da molti turisti per il suo trascorso storico, legato alla produzione del carbone e della calce, attività oramai dismesse da oltre 30 anni. Il percorso è facilmente raggiungibile sia alla partenza, provenendo da Laconi, sia lungo il tragitto per la presenza di collegamenti con la strada provinciale e con diverse vie comunali. Lungo l’itinerario sono presenti alcuni slarghi naturali, ben inseriti all’interno delle formazioni a leccio, che rappresentano ottimi punti di osservazione delle specie animali presenti. In corrispondenza delle sorgenti, dei cuiles e dei forni della calce si trovano aree attrezzate per la sosta. Infine, all’arrivo presso Su Cacaeddu è possibile intersecare il sentiero Bia de is Caminantis T-262. Tutti gli anni presso Su Dominariu e l'ippodromo comunale ha luogo la Fiera regionale del Cavallo.Il sentiero dei Nuraghi è connesso a Nord con il Sentiero T-102 e a Sud con il Sentiero C-505. Il percorso attraversa luoghi di interesse naturalistico, archeologico e antropologico. La caratteristica di questo sentiero è la presenza di vari punti panoramici, diversi nuraghi e paesaggi esclusivi. In particolare si segnalano la vedetta Punta Su Scrau, il punto panoramico Punta Scala Su Istressi, il nuraghe Urceni, il nuraghe Orruttu, il paesaggio dei Tacchi, il Tacco di Perda Liana ed il Gennargentu. L’itinerario si sviluppa quasi interamente su strada comunale sterrata. Il percorso a piedi è accessibile a tutti, anche ai non esperti di escursionismo. Il tracciato ha inizio-fine in località Pizzu e Taccu, in prossimità del confine con il Cantiere Forestale di Taccu dell’Ente Foreste della Sardegna, è ad anello, quindi percorribile in entrambe le direzioni: in senso antiorario dirigendosi verso Nord e in senso orario verso Sud. Nella zona si trovano due Monumenti Naturali della Sardegna (L.R. 31/89): la Valle Scistosa del Rio Pardu e la Scala di San Giorgio di Osini.Il sentiero nel tratto iniziale, circa 800 mt, ha il tracciato in comune con il sentiero "Maria Lai". Il percorso si può dividere in due tratte: la prima (circa 1,7 Km) quasi interamente su sentiero e la seconda che chiude ad anello fino al punto di partenza (circa 0,6 Km) su strada asfaltata. Il tracciato è quindi percorribile in entrambe le direzioni (verso Nord in senso antiorario e verso Ovest in senso orario); esso ha inizio-fine nel centro abitato nei pressi dell’opera d’arte “Il lavatoio di Maria Lai e Nivola” la fontana che suona: una struttura di coppi in rame che, ordinati in due alti scivoli speculari, conducono il flusso delle acque verso un coppo unico, alla base del quale si riversa nelle dodici vasche sottostanti amplificando la melodica armonia dell’acqua che sgorga. Questo sentiero è caratterizzato da luoghi di interesse naturalistico e culturale. Dai punti panoramici è possibile dominare la vallata del Rio Pardu con gli abitati di Osini e la costa orientale. Il percorso attraversa aree ad uso forestale, qualche area a pascolo e piccoli spazi orticoli arrivando infine in prossimità di un’oasi di protezione faunistica.L'anello di Perda Liana può essere considerato uno dei percorsi più coinvolgenti per la suggestiva presenza dell'imponente torre calcarea. Esso rappresenta un punto di snodo molto importante nel complesso intrico dei sentieri. Percorrendo la strada asfaltata del Tonneri, all’altezza della “Stazione di Villagrande”, verso Gairo Taquisara, si arriva a Genna Filixi, "porta" del perimetro forestale denominato Perda Liana. Da questo punto si diparte il percorso ad anello attorno al monumento naturale. Dalla fonte di Genna Filixi si risale verso il torrione su una stradina asfaltata che si estende per circa 4,5 km, e va da quota 980 m a 1060 m slm. Si può arrivare anche in macchina e sostare in un piccolo piazzale in località "Pinningassu", da dove parte il sentiero pedonale. Dall’area di sosta, si percorre un tratto di sentiero in salita, e si raggiunge la base del tacco di Perda Liana, transitabile ad anello, in un camminamento quasi pianeggiante di 2,5 km. Completato il percorso attorno al torrione di Perda Liana, ad una altitudine media di circa 1150 m slm, una variante del percorso, permette di proseguire verso la foresta demaniale di Montarbu (Seui), passando in prossimità del rio “Su Pirastu Trottu” verso “Sarcu e s’Ebba”. Per completare il sentiero senza varianti, si procede in discesa, lungo un percorso leggermente tortuoso, con la copertura arborea sparsa di lecci e macchia mediterranea, con vista sulla valle del rio Su Sammuccu. In tutto il percorso è frequente incontrare greggi di mufloni al pascolo. Giunti a Su Sammuccu, dopo 1,5 km si trova un’area attrezzata, diverse fonti, il vivaio forestale e un giovane arboreto montano in fase di realizzazione. Da Su Sammuccu si risale lungo una sterrata carrabile verso Genna Filixi, per completare il percorso. L’itinerario è inserito nel Sito di Interesse Comunitario dei Monti del Gennargentu.

Il sentiero ha inizio nel piccolo centro montano di Gairo Taquisara, vicino al fiume Taquisara. Il tracciato si diparte nel versante alla destra orografica verso la valle di Cabu de abba. Il percorso, prevalentemente panoramico sulla valle del Rio Taquisara, attraversa un giovane rimboschimento di pini. Superato il versante il sentiero raggiunge la parte superiore del tacco calcareo in una zona brulla contraddistinta da una bassissima copertura arborea. Tale caratteristica fa si che l'area sia conosciuta come Montagne della luna. Tutta la zona è caratterizzata dalla presenza di cavità naturali e dalla prateria arida, dove il sentiero si riconosce dalla presenza di pietre calcaree disposte linearmente ai bordi. Una delle tappe principali del percorso è la località Is Tostoinus, zona caratterizzata dalla presenza di maestosi lecci, dagli insediamenti nuragici e dalla presenza di vecchi Cuiles, particolari edifici rurali in pietra e legno che furono per secoli le abitazioni dei pastori sardi, dove si allevavano capre, pecore e maiali. Nei pressi dell'area potrete raggiungere una piacevole area picnic. Successivamente, potrete proseguire verso la fonte di Donna Pruna, dove sarà possibile osservare la ricca flora spontanea comprendente numerose specie arboree come l'Ilex aquifolium, pianta sempreverde dai frutti rossi conosciuta come agrifoglio. Donna Pruna una variante al percorso permette di proseguire verso Niala, oppure rimanendo nel nostro sentiero, si prende la direzione fonte di Perdu Isu. Attraversando il tacco calcareo coperto da un bosco di leccio si giunge in cima dove è ubicato il villaggio nuragico di Perdu Isu e il pozzo sacro. Da tale punto panoramico, situato su una roccia a strapiombo si può ammirare la vallata scistosa del Riu Pardu. Proseguendo verso la chiusura ad anello del percorso in direzione Gairo Taquisara, all’altezza della strada principale, si trova l'area picnic di Su Candelessargiu.Il sentiero è compreso nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei. Il punto di partenza è situato nei pressi della chiesa di San Giorgio. Da questa è possibile raggiungere il Supramonte di Urzulei attraversando Su Piscau e percorrendo il sentiero fatto dal vescovo San Giorgio di Suelli (XII – XIII secolo). Lungo il percorso è possibile ammirare il panorama visibile da "S'Iscala de su Piscau" e visitare "S’Eni" di "Monte Pertuntu", un imponente tasso monumentale (Taxus baccata), catalogato dall'Ente Foreste della Sardegna. Il percorso prosegue verso la sorgente di Sa Cuilargia dov’è possibile usufruire dell’area attrezzata per un breve ristoro, prima di proseguire per la lecceta di Fennau. Da Fennau è possibile effettuare una piccola deviazione e raggiungere la grotta "de S‘ Edera", lunga 200 metri (la parte esplorata), dove sono state rivenute specie endemiche troglobie tra cui il coleottero Sardaphaenops supramontanus e lo pseudoscorpione Neobisium sardoum. Lungo il sentiero si incontrano la Tomba dei Giganti di S'Arena, il villaggio nuragico di Perdeballa e diversi "coiles", antiche abitazioni dei pastori locali.
Galleria fotografica
Punto di partenza: Castello di Medusa
Punto di arrivo: Laconi
Grado di difficoltà: sentiero escursionistico
Lunghezza: 17.5 km
Tempo di percorrenza: 6 h 00 min
Dislivello: 150 m
Zona geografica: Sarcidano
Punto ristoroArea sostaSentiero percorribile anche in biciclettaSentiero percorribile anche a cavalloGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoSentiero adatto alle famiglieSentiero percorribile anche in motociclettaArea parcheggioSentiero percorribile anche con fuoristrada 4x4Punto ristoroArea sostaSentiero percorribile anche in biciclettaSentiero percorribile anche a cavalloGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoSentiero adatto alle famiglieSentiero percorribile anche in motociclettaArea parcheggioArea sostaSentiero percorribile anche in biciclettaSentiero percorribile anche a cavalloGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoSentiero adatto alle famiglieGuida escursionistica consigliataSentiero percorribile anche in motociclettaSentiero percorribile anche con fuoristrada 4x4Area sostaSentiero percorribile anche in biciclettaSentiero percorribile anche a cavalloGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoSentiero adatto alle famiglieGuida escursionistica consigliataSentiero percorribile anche in motociclettaArea sostaSentiero percorribile anche in biciclettaSentiero percorribile anche a cavalloGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoSentiero adatto alle famiglieSentiero percorribile anche in motociclettaSentiero percorribile anche a cavalloSentiero adatto alle famiglieSentiero ad anello con intersezionePunto ristoroGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoSentiero adatto alle famiglieSentiero ad anello con intersezionePunto ristoroArea sostaArea campeggioGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoSentiero adatto alle famiglieArea parcheggioPunto ristoroArea sostaSentiero adatto alle famiglieGuida escursionistica consigliataArea parcheggioSentiero ad anelloSentiero percorribile anche in biciclettaSentiero percorribile anche a cavalloGrado di difficoltà: sentiero escursionisticoGuida escursionistica consigliataSentiero percorribile anche in motocicletta