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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Ulassai, Museo d'Arte Contemporanea a cielo aperto
Ulassai è un suggestivo paese situato al centro dell'Ogliastra, ad un'altitudine di circa ottocento metri, ma a breve distanza dalle spiagge della costa orientale. Il territorio racchiude un paesaggio molto vario che va dai caratteristici "tacchi" calcarei, meta degli scalatori di free-climbers, alle grotte di "Su Marmuri", tra le uniche ancora "vive" per le concrezioni di stalattiti e stalagmiti in lenta ma costante crescita e dalle altissime e spettacolari cascate di Lequarci, ai boschi di querce e corbezzoli dell'altopiano di Taccu.

In questo contesto naturalistico, ma anche lungo le architetture tradizionali del centro storico, troviamo inserite, e fuse armoniosamente con esso, numerose ed importanti opere d'arte di Maria Lai e di altri artisti contemporanei, che accompagnano e scandiscono i ritmi della vita quotidiana del paese.

Nella chiesa parrocchiale, dedicata a Sant'Antioco, si può ammirare la stupenda "Via crucis" che rappresenta, nell'intersecarsi armonico dei fili, il faticoso cammino del Cristo durante l'ascesa al monte della crocifissione. Sempre nel centro abitato sono collocate la "Lavagna" che reca incisa la frase "l'arte ci prende per mano", il "Gioco del volo dell'oca" e i piccoli "Libri di terracotta" inseriti nella facciata di una scuola.

Di grande valore poi il Lavatoio, un edificio in stile impero, costruito nei primi anni del Novecento, detto anche "fontana che suona" a seguito dell'intervento di Costantino Nivola. Egli ha ideato una struttura in coppi di rame che, conducendo il flusso dell' acqua verso dodici vasche sottostanti, amplifica la melodia dell'acqua che sgorga. Sopra la fontana del Nivola, sono tesi i telai di Maria Lai, fili e corde che si intrecciano in un intrico sullo scorrere musicale dell'acqua nella fontana della vita.

Due fontane sono state infine realizzate, sulle pareti esterne del lavatoio, da altri due grandi artisti quali Guido Strazza e Luigi Veronesi che hanno voluto rappresentare una trasfigurazione artistica degli antichi lavatoi pubblici, per ricordare un luogo dove, per secoli, si è svolto il duro lavoro quotidiano delle donne sarde.

Tra i lavori di Maria Lai, dislocati nel territorio, si trovano "Le capre cucite", un'opera dove sono state realizzate delle lenzuola al vento e delle capre cucite, un animale simbolo per l'artista ulassese perché "capace di camminare sulle orme della fantasia", oppure i calchi in cemento raffiguranti la moltiplicazione dei pani e dei pesci, fissati sui muri della strada per Santa Barbara, diventata la "Strada del rito".

Invece lungo la strada di montagna che porta alle grotte di "Su marmuri" si possono ammirare opere come "La scarpata" dove sassi, cemento e metalli parlano dell'evoluzione dell'umanità, il "Muro del groviglio" dove sono incise le massime di Salvatore Cambosu e Maria Lai sull'arte e la "Casa delle inquietudini" con tanti draghetti neri.