Evento Sharm el Sheikh 11.11.2022

La Protezione Civile sarda partecipa a un Side Event della Cop 27, la Conferenza sui cambiamenti climatici ONU

11/11/2022

Questa mattina, la Direzione Generale della Protezione Civile ha partecipato a un Side Event organizzato all’interno della COP27, la Conferenza delle Parti firmatarie della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in programma a Sharm El Sheikh dal 6 al 18 novembre.

L’evento, dal titolo “Prevenzione e gestione degli incendi boschivi nel Mediterraneo e ripristino delle aree percorse dal fuoco”, si è tenuto all’interno del Padiglione Israele e organizzato da Keren Kayemeth LeIsrael – Jewish National Fund (KKL – JNF), Ong che si occupa di tematiche ambientali, come la lotta alla desertificazione, il trattamento delle risorse idriche e la ricerca scientifica e tecnologica in favore della tutela ambientale.

La Direzione Generale è stata invitata in qualità di speaker in considerazione della sua forte esperienza in materia di incendi, per questo, l’intervento dei funzionari delegati a partecipare all’evento, si è focalizzato sulla gestione degli incendi boschivi nell’isola, prendendo come caso studio l’area del Montiferru, devastata dal terribile incendio dell’estate 2021.

Il Side Event è Iniziato con la presentazione della KKL – JNF, che ha illustrato un piano nazionale di prevenzione incendi a lungo termine, focalizzandosi sul passaggio dalla strategia alla pratica e presentando il caso studio sull’incendio delle Judean mountains del 2021. Nello specifico, è stata presentata la “Forest fuel brakes”, ovvero una particolare disposizione degli alberi che, attraverso determinate pratiche (relative ad esempio alla distanza tra gli alberi e gli alberi e le case, l’utilizzo di determinate tipologie di pianta, la potatura etc..) costituirebbe un freno all’avanzata del fuoco boschivo, pratica che, secondo la Ong israeliana, potrebbe essere molto utile soprattutto per ridurre l’intensità e la velocità di avanzamento del fuoco.

Prima di iniziare la loro presentazione, i delegati della DGPC, hanno portato i saluti e i ringraziamenti per l’invito da parte del Direttore Generale della Protezione Civile della Regione Autonoma della Sardegna Antonio Pasquale Belloi e del Direttore del servizio Previsione e Rischi Federico Ferrarese Ceruti, e dopo una doverosa premessa su funzionamento, obiettivi e legislazione del sistema di protezione civile italiano e sulle attività in capo alla DGPC, così come alle altre strutture e componenti del sistema sardo.

La presentazione di Salvatore Cinus e Fabrizia Soi è stata focalizzata sugli eventi del luglio 2021, partendo da un confronto tra i dati tra l’arco temporale che va dal 1998 al 2020 con quelli del 2021, dove anche a colpo d’occhio si può capire la gravità degli incendi della scorsa estate. Infatti, se tra i 22 anni trascorsi tra il 1998 e il 2020 i punti di innesco sono stati 2.985 e il totale di superficie percorsa dal fuoco 17.104 ettari, nel solo 2021 sono stati 3.232 i punti di innesco e 27.914 invece gli ettari percorsi dal fuoco.

Per descrivere gli eventi che hanno caratterizzato l’incendio dell’area del Montiferru si è partiti dall'illustrazione della previsione di alte temperature, causate da una risalita di masse di aria calda dal Nord Africa, che portò in Sardegna temperature oltre i 40° per diversi giorni, così come già previsto anche dal Centro Funzionale Decentrato, negli avvisi di condizioni meteorologiche avverse di quei giorni.

La presentazione della Direzione ha poi dato spazio ai dati che caratterizzarono quelle giornate, durante le quali ci fu un’imponente mobilitazione di tutto il sistema di protezione civile. Infatti, oltre a volontari, Vigili del Fuoco, Compagnia Barracellare e personale di Forestas e CFVA, furono tantissimi i mezzi aerei impegnati nella lotta al fuoco e allo stesso tempo nel mettere in sicurezza la popolazione. Come ha sottolineato Salvatore Cinus “basti pensare che, nella sola giornata del 26 luglio 2021, furono mobilitati 18 mezzi aerei di cui 6 elicotteri della flotta regionale, un elicottero militare e 11 Canadair, mentre nei due giorni precedenti furono evacuate circa 2000 persone”.

Nonostante tutte le forze messe in campo dal sistema e gli sforzi al limite del possibile degli operatori intervenuti sul posto, le alte temperature e il forte vento di quei giorni permisero al fuoco di bruciare circa 14.000 ettari di territorio, causando anche la morte di 10.000 animali. La tragicità dell’evento, le oggettive difficoltà della lotta al fuoco e le drammatiche conseguenze, hanno poi portato la Giunta Regionale a rafforzare ancora di più le azioni di prevenzione e di mitigazione, uniche armi veramente efficaci contro i danni da incendio.

Il Side Event si è concluso con un breve confronto, durante il quale i partecipanti hanno potuto approfondire alcuni aspetti delle rispettive pratiche nella gestione degli incendi.



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