Terremoto_2016

Terremoto centro Italia del 2016, sei anni dopo la DGPC ricorda i tragici eventi e il contributo dalla Sardegna alla popolazione colpita

30/10/2022

Sono passati sei anni dalla scossa di terremoto di magnitudo 6.5, la più forte registrata in Italia dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, che aveva come epicentro la zona tra le provincie di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno.

La sequenza sismica era iniziata il precedente 24 agosto quando, in piena notte, una fortissima scossa di magnitudo 6.0 aveva fatto registrare oltre 300 vittime e più di 65 mila sfollati, e continuò fino a metà gennaio 2017. La Protezione Civile della Regione Sardegna venne chiamata dal Dipartimento dopo la scossa del 26 ottobre per dare il proprio contributo ai Comunicolpiti dal sisma.

Punti di riferimento costante per gli inviati sul posto sono stati il Centro Operativo Misto di Macerata e il Centro di Coordinamento Regionale, dove quotidianamente confluivano tutte le informazioni provenienti dai 15 Comuni assegnati alla Regione Sardegna, tra gli altri, quelli di Castelsantangelo sul Nera che ha presentato le criticità più importanti, Visso, Muccia e Ussita.

Dopo una prima fase dedicata ai sopralluoghi per verificare le agibilità degli edifici pubblici e delle infrastrutture, le principali attività assegnate alla Protezione Civile Regionale dal Dipartimento furono quelle di supportare le attività dei sindaci nei COC e affiancare quella degli uffici tecnici comunali per facilitare l’istruzione delle pratiche necessarie alla ricostruzione e al risarcimento dei danni, ma anche quelle di raccogliere le necessità dei cittadini e dare una mano alle normali attività di protocollo, in un contesto dove i locali dei Comuni ormai non esistevano più o erano diventati inagibili.

Le delegazioni sarde, composte da personale tecnico e amministrativo della Protezione Civile Regionale, da personale tecnico del Genio Civile, e da tecnici dalle Organizzazioni di Volontariato, si sono avvicendate in 8 turni cominciati il 30 ottobre 2016, inviando anche 4 unità infermieristiche mobili, e sono terminati il 4 gennaio 2017.

Si ringraziano Pietro Massidda, Sandra Medda, Paolo Pittau e Antonio Usai per le testimonianze dirette e il materiale fotografico

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