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35 anni di Protezione civile in Sardegna: nuova governance e approccio integrato multirischio
03/12/2024
“Un Sistema di protezione civile più distrettualizzato e vicino al territorio, solo così possiamo davvero rendere i cittadini partecipi e coinvolti nella prevenzione degli eventi estremi, oggi sempre più frequenti.
Siamo reduci da un itinerario nel territorio dove abbiamo incontrato tutti gli attori di protezione civile per capire come possiamo coordinare meglio le risorse disposizione, la creazione degli Ambiti Territoriali di Protezione Civile hanno proprio questo scopo, e devo dire che dal territorio sono arrivati degli spunti davvero interessanti. È necessario pensare a una nuova pianificazione, multirischio e multilivello e fare in modo che i cittadini siano sempre più consapevoli. Per questo è importante la nuova Scuola di Protezione Civile, non solo per i volontari, le componenti e strutture operative. La Scuola deve essere intesa come una formazione ad ampio spettro, capace di arrivare a tutti i livelli e di creare quella cultura di protezione civile necessaria a prevenire. La Regione Sardegna si è impegnata a sostenere questo nuovo percorso della Protezione civile regionale.” Queste le parole dell’Assessore della difesa dell’ambiente Rosanna Laconi, all’apertura della giornata di approfondimento dedicata ai 35 anni di Protezione civile in Sardegna, voluta dall’Assessorato per fare il punto su dove siamo e dove vogliamo andare.
Durante i lavori, il Direttore generale Mauro Merella, ha presentato l’evoluzione normativa della protezione civile dalla Legge regionale n. 3 del 1989 fino a oggi, a una platea composta da Componenti e Strutture operative regionali e nazionali.
A seguire gli interventi a cura della Direzione, che hanno illustrato la nuova pianificazione multirischio e multilivello, la governance degli Ambiti Territoriali di Protezione Civile – ATPC, i progetti europei ai quali sta partecipando la direzione generale, in particolare si è presentata l’esercitazione EU MODEX che sarà svolta nella provincia di Nuoro il prossimo anno, e servirà a testare i moduli europei che intervengono quando viene attivato il Meccanismo unionale di Protezione civile.
L’ultima parte dei lavori è stata dedicata al potenziamento del Sistema di previsione e monitoraggio dei rischi e al rafforzamento della capacità di risposta della Protezione civile sul territorio, anche attraverso l’utilizzo dei droni per cui la Direzione ha già formato 40 piloti.
Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento della Protezione Civile ha chiuso la giornata complimentandosi per il lavoro svolto sugli Ambiti di Protezione Civile “importante andare oltre i confini dei Comuni, oggi sappiamo che ci sono grosse difficoltà per la carenza di risorse umane, questa nuova governance punta a fare sinergia e a creare ricchezza. Oggi, a 35 anni dall'inizio dell’avventura, avete ancora negli occhi la passione che mi fa capire che siamo a un punto di partenza non a un punto di arrivo. Ho visto una struttura giovane che deve rimanere giovane, perché oggi con la tecnologia che diventa obsoleta molto velocemente è importante puntare sui giovani, sia volontari che funzionari, che sono capaci di stare al passo con questi cambiamenti”. Il Capo Dipartimento si è poi soffermato sulla Scuola di Protezione Civile “tutto quello che è formazione deve diventare cultura di protezione civile e quindi prevenzione”.