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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Importante operazione degli agenti del Corpo Forestale nella Provincia di Oristano

La zona colpita dall'incendio
Denunciati i presunti responsabili del vasto rogo che nelle giornate del 23 e del 24 luglio ha distrutto circa 2.500 ettari dell’immenso patrimonio ambientale del Parco del Monte Arci e il presunto responsabile dell’incendio di Porto Alabe del 23 luglio.
Per l’incendio di Monte Arci la ricostruzione degli investigatori del Corpo ha evidenziato che, nonostante le prescrizioni regionali antincendio vietino l’accensione di fuochi e sebbene soffiasse un forte vento di scirocco, con la temperatura giunta ai 47°, due imprenditori, in prossimità del centro abitato di Pau, hanno dato fuoco a materiale cartaceo al fine di liberasene.
Ne è derivato un incendio che, immediatamente, si è diretto verso aree agricole e boscate, arrivando al cuore del Monte Arci e distruggendo fondi agricoli e boschi, coltivazioni e aree di elevato valore ambientale e minacciando il centro abitato e i residenti dei comuni di Villaverde, Villaurbana Pau e Usellus.

Gli agenti del Corpo Forestale, che avevano operato per tutta la notte su un altro incendio in agro di Morgongiori, hanno subito avviato la lotta sull’incendio di Pau e chiesto rinforzi a terra e mezzi aerei al Centro operativo provinciale e hanno operato unitamente alle squadre dell’Ente Foreste, ai Volontari e ai Vigili del Fuoco.
Col supporto di altre pattuglie del Corpo Forestale giunte da altre aree della Provincia, si è intensificata la lotta alle fiamme e si sono attivate le procedure di protezione civile a tutela dell’incolumità delle vite umane.
L’incendio, nonostante l’intervento dei mezzi aerei, è proseguito durante la notte, frammentandosi in ulteriori fronti di fuoco e l’attività di spegnimento, con l’invio di Canadair ed elicotteri regionali, è proseguita per tutta la giornata del 24.

Nell‘incendio di Porto Alabe del 23 luglio, che ha interessato una superficie complessiva di circa 66 ettari, uno degli addetti impegnati sul fronte dell’incendio ha accusato un improvviso malore che ha richiesto l’intervento del 118. Gli agenti forestali, contestualmente alle operazioni di lotta e bonifica, hanno attivato le indagini che hanno portato alla individuazione del punto di insorgenza e della causa dell’incendio.
Dagli accertamenti svolti è emerso che nel punto di insorgenza dell’incendio, all’interno di un oliveto, erano in corso quella mattina lavori di trinciatura del fienatico. Verosimilmente, durante i lavori di trinciatura, eseguiti da un operatore a bordo di un trattore munito di trinciasarmenti, l’attrito di questo con alcuni spezzoni di ferro o piertame presenti sul terreno, ha provocato l’incendio.
La stessa sera dell’evento, ad esito degli accertamenti, sentito il P.M. di turno, si è proceduto ad eseguire nei confronti dell’operatore del mezzo agricolo, il sequestro penale dell’attrezzo.

Le indagini e i risultati conseguiti, specialmente in considerazione del rischio per la popolazione e della valenza ambientale, paesaggistica ed economica del territorio devastato, hanno messo in luce ancora una volta l’elevata professionalità e la grande capacità investigativa acquisita nel tempo dal Corpo Forestale, caratteristiche finalizzate non solo a spegnere gli incendi ma anche a tutelare i cittadini assicurando alla giustizia i responsabili dei roghi.