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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Nuove tecnologie nel monitoraggio delle acque sotterranee

strumentazione per il monitoraggio dei corpi idrici sotterranei
09.03.2016

La rete di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei risponde a quanto previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE ed alla Direttiva sulla Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento 2006/118/CE, recepite a livello nazionale dal Testo Unico Ambiente D.Lgs. 152/2006 e dal D.Lgs. 30/2009.

Con l’inizio del nuovo sessennio di monitoraggio 2016-2021 sono state apportate modifiche alla rete, a seguito della definizione dello stato chimico e quantitativo sulla base dei dati raccolti nel sessennio appena concluso, a problematiche di tipo logistico, alla necessità di controllare in modo più adeguato alcuni corpi idrici.
Contestualmente alle modifiche nell’architettura della rete, sono state introdotte innovazioni di tipo tecnologico strumentale che impatteranno positivamente sull’efficienza e sull’economicità delle attività.

Per quanto riguarda le analisi chimiche, le squadre che operano in campo sono state equipaggiate con spettrofotometri portatili DR1900 della Hach, che consentono di effettuare le analisi su oltre 200 metodi preprogrammati.
Per il 2016 saranno determinati in campo nitrati, ammonio e nitriti della Zona Vulnerabile da Nitrati di Arborea; saranno analizzati complessivamente 220 campioni, che costituiscono circa il 20% dei campioni della rete e che non transiteranno più nei laboratori. Dal 2017 si sta progettando di utilizzare gli spettrofotometri da campo per analizzare i campioni che presentano problematiche relative ad ammonio, nitriti, nitrati, solfati e cloruri, che possono essere determinati con la nuova strumentazione; è ipotizzabile che la percentuale dei campioni analizzati esclusivamente in campo possa raggiungere il 40%, con uno sgravio importante sulle attività laboratoristiche.

Anche sull’analisi dello stato quantitativo dei corpi idrici sono state introdotte importanti innovazioni. È in corso l’equipaggiamento di una parte delle stazioni con datalogger che misurano in continuo il livello della falda e la temperatura dell’acqua; le sonde utilizzate sono le Orpheus Mini della OTT.
Per il 2016 è prevista la messa in funzione di venti datalogger, che saranno posizionati nei corpi idrici detritico-alluvionali costieri soggetti a sfruttamento della falda. L’intervallo di lettura scelto è di 24 ore, quindi giornalmente saranno rilevate le misure che saranno scaricate dalle squadre dei tecnici con cadenza semestrale, in occasione dei campionamenti. In questo modo saranno ampliate le conoscenze sullo stato quantitativo dei corpi idrici, e le misure potranno essere messe in relazione con le precipitazioni e con i prelievi e potranno essere di utilità nella determinazione dei bilanci idrici e nell’indicare situazioni di sovrasfruttamento della risorsa. Si prevede di ampliare la dotazione strumentale probabilmente già dal 2017, con la messa in funzione di ulteriori 20 datalogger.