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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Parco di Porto Conte, sequestro di un'area disboscata

Sequestro Capo Caccia
Il personale del Comando Stazione Forestale di Alghero, nel corso di una attività di perlustrazione e controllo nell’area parco di Porto Conte, ha rilevato, in località “Capo Caccia”, le tracce di una rilevante ed imponente attività di trasformazione del territorio attuata in danno di un soprassuolo caratterizzato dalla presenza di Ginepri secolari e numerosissime piante di Pino.
Considerata la gravità degli interventi e al fine di evitare che gli stessi venissero portati ad ulteriori ed estreme conseguenze, il Comandante dell’Ispettorato Forestale di Sassari, Giancarlo Muntoni, ha disposto l’immediato invio sul posto del NIPAF (nucleo investigativo di polizia ambientale forestale) del Corpo Forestale di Sassari affinché intervenisse per stroncare le attività in essere.

I Forestali, giunti sul posto, hanno effettuato alcuni controlli nell’area rilevando il disboscamento totale effettuato su un bosco misto di Ginepri e Conifere eseguito per una porzione di circa un 6000 mq, in assenza di qualsiasi autorizzazione paesaggistica ed anche della valutazione di incidenza ambientale (Vinca). In particolare questo tipo di valutazione si rende necessaria perché il bosco è ubicato in area qualificata come Sito di importanza comunitaria (SIC Capo Caccia) e Parco regionale di Porto Conte.
In queste aree la Valutazione di Incidenza ha la finalità di valutare gli effetti che un intervento può generare su questi siti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Solo a seguito di dette verifiche, l’Autorità competente per la Valutazione di Incidenza potrà dare il proprio accordo alla realizzazione della proposta, avendo valutato con ragionevole certezza scientifica che essa non pregiudicherà l'integrità del sito.

Accertati gli abusi, i Forestali, al fine di evitare ulteriori danni al bosco, hanno posto sotto sequestro penale (sequestro preventivo) le aree boschive interessate dai tagli, il legname già tagliato e gli strumenti utilizzati.
I responsabili verranno denunciati all’Autorità Giudiziaria per violazioni penalmente rilevanti in materia paesaggistico-ambientale (Art. 181, comma 1, D.lgs n. 42/2004)

Così il Direttore dell’Ispettorato Forestale Giancarlo Muntoni: ”I Siti di Interesse Comunitario (SIC) contribuiscono in modo significativo a mantenere o ripristinare un tipo di habitat naturale o una specie in uno stato di conservazione soddisfacente. Queste aree non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse, ma i soggetti privati, seppure proprietari dei siti, devono assicurarne una gestione sostenibile dal punto di vista ecologico ed economico. Cosa che in questo caso non è assolutamente avvenuta. Nessuno, in questo momento in vita, avrà la possibilità di rivedere “quelle piante secolari di Ginepro, e questo deve darci veramente da pensare”.

Sassari 7 Dicembre 2020