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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Monte Arci: occupazione abusiva di terre pubbliche e bracconaggio

Rimozione reti
Prosegue l’attività di contrasto al bracconaggio, organizzata dal Servizio Ispettorato ripartimentale di Oristano nel territorio della giurisdizione.

Il personale della Stazione Forestale di Marrubiu, durante una perlustrazione, che si è svolta alle pendici del Monte Arci, nei giorni scorsi, ha individuato la presenza di circa 150 metri di rete metallica, posizionata, lungo un sentiero impervio, in vari spezzoni, tra la vegetazione a cui era ben assicurata con fil di ferro e spago.
Si tratta di reti collocate abusivamente nei boschi per facilitare la cattura illegale di animali selvatici, in particolare del bracconaggio dei cinghiali.
Questo sistema, funzionale a ridurre al minimo le persone coinvolte nella battuta illegale di caccia, si avvale di sbarramenti artificiali (le reti posizionate tra la vegetazione) per sorprendere e costringe la selvaggina a dirigersi verso varchi obbligati, dove l’attende appostato il bracconiere.

La presenza di queste reti nei boschi della zona, oltre a configurare bracconaggio e occupazione abusiva di un’area di proprietà pubblica, è anche molto pericolosa per l’incolumità dei fruitori della montagna in genere, soprattutto in caso di incendio.
La pattuglia forestale di Marrubiu ha dunque provveduto immediatamente alla rimozione della rete sottoponendola a sequestro penale e informando l’Autorità Giudiziaria mediante un dettagliato rapporto.

Il rinvenimento di questo tipo di reti nel Monte Arci, purtroppo, non è una novità.
Infatti durante lo scorso inverno, nella zona compresa tra le aree gestite dell’Agenzia Forestas e il territorio Comunale di Marrubiu, il personale della Stazione Forestale aveva già rimosso in più punti diverse centinaia di metri di reti e paletti in ferro.
Gran parte del materiale è risultato di provenienza illecita in quanto sottratto furtivamente dalle chiudende dei Cantieri forestali del Monte Arci e dal Cantiere comunale di Villaverde.
Al termine dell’indagine, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il materiale è stato restituito ai legittimi proprietari e in parte distrutto.

Si ricorda a tutti i cittadini, in particolare ai cacciatori che frequentano la zona, che possono segnalare al numero verde 1515 le situazioni ritenute illecite nonché qualsiasi elemento utile per individuare i trasgressori.

6 aprile 2022