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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Fenomeni temporaleschi del 16 e 19 agosto in Sardegna

Fig.3 - Relazione post-eventi del 16 e 19 agosto 2024
16.09.2024

Nei giorni dal 16 al 19 agosto 2024 l’Europa Meridionale e il Mediterraneo Centrale sono stati interessati da due perturbazioni che hanno determinato una fase di spiccata instabilità sull’Isola, con precipitazioni intense che hanno causato allagamenti in alcuni centri abitati.
Inoltre, sono state osservate numerose fulminazioni, grandine di piccole dimensioni, intense raffiche di vento lineari e alcune trombe marine, due delle quali hanno anche percorso alcuni chilometri entro costa.

Nella giornata del 16 agosto 2024 la situazione sinottica vedeva un centro ciclonico con minimo chiuso alla media troposfera centrato sul Mediterraneo Centro-Occidentale. Tale struttura veicolava flussi umidi sud-occidentali sull’Isola che scorrevano lungo una poco marcata linea frontale alla mesoscala che forniva il meccanismo di sollevamento principale. Dal punto di vista sinottico l’avvezione di vorticità ciclonica e di aria relativamente fredda in quota costituivano elementi di instabilità favorevoli all’inizio di moti convettivi. Inoltre, la posizione del getto in quota costituiva l’elemento per il successivo mantenimento e probabile organizzazione della convezione. Infatti, già dalle prime ore della giornata, dalle immagini satellitari si osservava convezione organizzata in multicelle nei pressi delle Baleari e alla mesoscala tra il Mar di Corsica e il Ligure. Sulla Sardegna era invece attivo un sistema principalmente stratiforme che ha investito i settori nord-orientali.

Nella nottata del 18 e il 19 agosto 2024 una saccatura dai matrice nord-atlantica, approfonditasi in corrispondenza della Francia, evolveva formando un minimo chiuso in quota in prossimità del Golfo di Genova. Tale struttura, cui erano associate masse d’aria relativamente fredde e umide agli strati medio-alti, presentava inoltre una spiccata vorticità ciclonica. L’intensificazione dei gradienti barici al suolo determinava un rinforzo della ventilazione, in prevalenza da nord-ovest sul Mar di Sardegna e da nord tra Liguria e Corsica in rotazione con l’avanzante minimo al suolo. Si creavano le condizioni di una convergenza ai bassi strati che, coadiuvate dalle alte temperature superficiali dei mari, favorivano la formazione di celle temporalesche già dalla mattinata, in particolare sulla Gallura. Alla perturbazione erano infatti associati non solo dei sistemi frontali, ma delle linee di instabilità in quota, con intrusioni di aria secca stratosferica, come evidenziavano le immagini satellitari del canale del vapore acqueo. Allo scorrere del minimo dal Medio verso il Basso Tirreno, i fenomeni temporaleschi - localmente di forte intensità e che potrebbero avere assunto carattere grandinigeno - che avevano interessato la Gallura e successivamente l’intero settore settentrionale, muovevano verso la Sardegna Centrale; contemporaneamente ulteriori celle temporalesche si formavano sul Golfo dell’Asinara e scorrevano sul settore nord-occidentale dell’Isola. Dal pomeriggio, inoltre, si attivavano precipitazioni convettive in corrispondenza dei rilievi orientali. La componente orografica ha avuto un ruolo importante in particolare a Bosa: i venti da nord-ovest provenienti dal mare subivano una risalita dovuta al versante del rilievo e unitamente alle avvezioni umide instabili in scorrimento in quota favorivano la persistenza, seppur localizzata, delle precipitazioni.

Consulta la relazione con la descrizione sinottica dei due eventi e la relativa descrizione dei fenomeni:
- Relazione post-eventi del 16 e 19 agosto 2024 [file.pdf]