Logo Regione Autonoma della Sardegna
IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

La Foca monaca, fra i mammiferi marini più a rischio di estinzione del Mediterraneo

Cala Mariolu
La Foca monaca (Monachus monachus) è fra i mammiferi marini più a rischio di estinzione del Mediterraneo. Un tempo era diffusa nelle zone costiere di tutto il bacino. A partire dagli anni ’60 ha subito un forte declino, causato principalmente dall’impatto con le attività antropiche: catture deliberate e “accidentali” negli attrezzi da pesca, sovraffollamento costiero, degrado degli habitat riproduttivi, inquinamento.

Secondo le stime dell’International Union for the Conservation of Nature (IUCN) attualmente sopravvivono circa 400 esemplari di Foca monaca, che trovano rifugio in zone remote o comunque poco ospitali per l’uomo, come arcipelaghi formati da piccole isole disabitate e coste rocciose, preferibilmente a picco sul mare, ricche di grotte, anfratti e piccole spiagge indisturbate.

La Foca monaca è considerata estinta nelle acque italiane, in quanto non sono noti nuclei riproduttivi nelle aree tradizionalmente abitate dalla specie. Negli ultimi anni si sono verificati alcuni avvistamenti che hanno riacceso la speranza della presenza dell’animale nelle coste sarde.

La specie è inserita nella Red List della IUCN come specie criticamente minacciata (CR), nell’Appendice I della CITES, nell’appendice II della Convenzione di Berna, nelle Appendici I e II della Convenzione di Bonn e negli allegati II e IV della Direttiva Habitat. La legge italiana ne vieta l’uccisione, la cattura e il disturbo punendo con l’arresto le trasgressioni più gravi (Legge n. 157 del 11/02/1992). La Foca monaca è inoltre tutelata ai sensi dell’articolo 5, comma 3 della Legge Regionale 29 luglio 1998, n. 23, fra le specie per le quali la Regione Sardegna adotta provvedimenti prioritari atti ad istituire un regime di rigorosa tutela dei loro habitat.

Avvistare una Foca monaca è sicuramente un fatto abbastanza improbabile, ma non impossibile. Se dovesse accadere, è necessario seguire scrupolosamente le raccomandazioni che seguono e segnalare l’avvistamento al numero verde 1515 del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna:
- In caso di avvistamento in mare, spegnere subito i motori dell'imbarcazione e aspettare che l'animale continui il proprio percorso. Le foche, incuriosite, possono avvicinarsi ai natanti, ai subacquei e alle imbarcazioni, ma in nessun caso devono essere disturbate, molestate e inseguite sia in acqua sia a terra.
- In caso di avvistamento di una Foca monaca durante una nuotata o un'immersione, allontanarsi lentamente per non disturbare l'animale.
- La Foca monaca utilizza le grotte marine per riposare e per le cure parentali; anche l'occasionale incontro con un subacqueo all'interno di questi delicati ambienti può provocare l'allontanamento delle foche per molti anni da questi luoghi. E' quindi necessario evitare l'ingresso nelle grotte sia con piccole imbarcazioni sia a nuoto.

Attenzione: la Foca monaca può essere confusa, durante il nuoto, con la Nutria (Myocastor coypus), un grosso roditore acquatico presente da diversi anni anche nella nostra isola. L’animale, che può spingersi anche in mare, si distingue dalla foca in quanto possiede una coda cilindrica squamosa e coperta di setole piuttosto rade, zampe caratterizzate da quattro dita palmate e pollice libero, due incisivi lunghi e di colore aranciato che sporgono dal margine labiale.