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La Spisa: "Da un primo esame scenari inquietanti per Autonomia Speciale della Sardegna"

"Dai documenti attualmente leggibili emerge una fortissima accelerazione verso il centralismo statale e una grossolana manovra finalizzata a cancellare l'autonomia. A ciò si aggiunge, contemporaneamente, una ulteriore riduzione della capacità di spesa delle regioni e degli enti locali". Così ha detto l'assessore La Spisa.
Statuto
CAGLIARI, 10 OTTOBRE 2012 - Il disegno di legge di modifica del Titolo V della Costituzione e alcune norme contenute nel Decreto Legge sui costi della politica aprono scenari inquietanti per il futuro della autonomia ordinaria ma anche e soprattutto per l'autonomia speciale della Sardegna. Dai documenti attualmente leggibili emerge una fortissima accelerazione verso il centralismo statale e una grossolana manovra finalizzata a cancellare l'autonomia. A ciò si aggiunge, contemporaneamente, una ulteriore riduzione della capacità di spesa delle regioni e degli enti locali".
E’ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, oggi a Roma per partecipare alla riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni convocata per esaminare le questioni suscitate dai provvedimenti del Governo riguardo all'autonomia regionale e alle risorse finanziarie disponibili nella manovra 2013.

"Un calcolo provvisorio e approssimativo dell’effetto della Legge di Stabilità sulla finanza della Sardegna - spiega La Spisa - porta a quantificare i tagli in questo modo: 91 milioni di incremento del limite di spesa derivante dal patto di stabilità, 41 milioni di minore spesa per la sanità e 25 milioni in meno per i comuni e le province. Gli uffici sono già al lavoro per quantificare i calcoli definitivi. Altre parti del decreto sono all’esame per verificare che non ci siano ulteriori tagli.

Si tratta evidentemente di un altro duro colpo ad una regione che ancora non vede riconosciuto il suo diritto ad avere le risorse dovute dallo Statuto e che vede messa a rischio la stessa sostenibilità sociale di questi sacrifici".