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Copeam, intervento del Presidente Cappellacci

All'evento, dal tema "Il Mediterraneo tra crisi economica e mutazioni sociopolitiche: la parola ai media", partecipano relatori di rilievo internazionale, con il coinvolgimento nelle riunioni delle commissioni e dei gruppi di lavoro di oltre 200 operatori e professionisti del settore audiovisivo, in rappresentanza di 25 paesi dell’area euro-mediterranea. L’obiettivo è riflettere e approfondire, con le istituzioni e la società civile, il ruolo della comunicazione quale asse strategico per la crescita economica, sociale e politica nel bacino mediterraneo.
CAGLIARI, 23 MARZO 2013 - Avvio ufficiale oggi della 20/a Conferenza permanente dell’audiovisivo Mediterraneo, ospitata da ieri nel capoluogo. La sessione plenaria della convention, aperta dagli interventi dei presidenti della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, della RAI Anna Maria Tarantola, e della COPEAM Mathieu Gallet, assieme al segretario generale Pier Luigi Malesani, in diretta streaming sul sito istituzionale della Regione.

All'evento, dal tema "Il Mediterraneo tra crisi economica e mutazioni sociopolitiche: la parola ai media", partecipano relatori di rilievo internazionale, con il coinvolgimento nelle riunioni delle commissioni e dei gruppi di lavoro di oltre 200 operatori e professionisti del settore audiovisivo, in rappresentanza di 25 paesi dell’area euro-mediterranea. L’obiettivo è riflettere e approfondire, con le istituzioni e la società civile, il ruolo della comunicazione quale asse strategico per la crescita economica, sociale e politica nel bacino mediterraneo.

"L'incontro - ha sottolineato il presidente Cappellacci - affronta una tematica di grande attualità, attorno alla quale i media si interrogano, sapendo come sia fondamentale il loro ruolo nel veicolare e riportare informazioni e conoscenze sui processi di cambiamento in atto come soggetti attivi e protagonisti di quanto sta accadendo. La Conferenza rappresenta, pertanto, un’importante occasione per entrare nel merito degli aspetti dell’economia e di quelli sociopolitici, relazionati al mondo della comunicazione e dei media per tradurre queste tematiche in informazione ai cittadini, nel rispetto della trasparenza, neutralità e pluralismo propri dei servizi pubblici dell’ informazione".