Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Sblocca Italia, la Sardegna incassa 230 milioni anche per il 2014. Paci: risultato importante, la giunta rispetta il mandato del Consiglio

"Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi - ribadisce il vicepresidente della Giunta - e allo stesso tempo viene certificata la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dallo Statuto. Sulle riserve erariali abbiamo proposto al Governo una soluzione semplice ma al tempo stesso molto forte nei suoi significati politici e simbolici".
soldi
CAGLIARI, 6 NOVEMBRE 2014 - La Sardegna incassa un importante risultato grazie al decreto Sblocca Italia, diventato legge poche ore fa: i 230 milioni di euro all'anno di riserve erariali non solo resteranno in Sardegna dal 2015 per i successivi 4 anni ma anche per il 2014. Il Governo infatti ha riconosciuto il diritto a lasciare quella somma nell'Isola anche per quest'anno, soldi da utilizzare per pagare i debiti commerciali.

"E' un risultato importante, che ci dà ragione nella trattativa che stiamo portando avanti con il governo centrale - dice l'assessore a Bilancio e Programmazione Raffaele Paci - La Giunta sta così rispettando pienamente il mandato ricevuto dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre con un ordine del giorno unitario. Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi - ribadisce il vicepresidente della Giunta - e allo stesso tempo viene certificata la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dallo Statuto. Sulle riserve erariali abbiamo proposto al Governo una soluzione semplice ma al tempo stesso molto forte nei suoi significati politici e simbolici".

La decisione dello Stato di "riservare" a se l'incremento delle tasse stabilito per abbattere il debito pubblico andava infatti a confliggere con il diritto della Regione Sardegna della compartecipazione a tutte le entrate erariali. "In questo modo invece - conclude l'assessore Paci - garantiamo il rispetto dei principi sanciti dal nostro Statuto".