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Vertenza entrate, 300 milioni di anticipo alla Sardegna. Pigliaru: "Per la prima volta soldi veri e spendibili". Paci: "Paghiamo subito i residui passivi"

"L'anticipazione è un primo passo concreto, sono soldi veri, sono tanti e disponibili immediatamente", ha detto il presidente Pigliaru questo pomeriggio ai giornalisti, nel corso della conferenza stampa in sala giunta, sottolineando che, in quanto non esiste più il vincolo di spesa del patto, potranno essere spesi subito".
CAGLIARI, 16 GENNAIO 2015 - Trecento milioni di anticipo. E' la cifra che il presidente Francesco Pigliaru e l'assessore del Bilancio Raffaele Paci hanno ottenuto dal Governo centrale come acconto del credito che la Regione Sardegna vanta nei confronti dello Stato nell'annosa vertenza delle entrate, fondata sul riconoscimento dell’articolo 8 dello Statuto autonomo.

Richieste, trattative, ricorsi: dal 2010 la Regione insegue il riconoscimento di quanto le è dovuto. E i calcoli sono ancora aperti, anche se il totale degli arretrati fino al 2014 varia all'interno di una forbice fra i 600 e i 750 milioni di euro. "L'anticipazione è un primo passo concreto, sono soldi veri, sono tanti e disponibili immediatamente", ha detto il presidente Pigliaru questo pomeriggio ai giornalisti, nel corso della conferenza stampa in sala giunta, sottolineando che, in quanto non esiste più il vincolo di spesa del patto, potranno essere spesi subito. "Arrivano ora dopo anni di nulla e possiamo spenderli per i cittadini, serviranno per mitigare gli effetti della crisi e per mettere ordine nel disordine ereditato". I fondi, i primi arrivati dall'apertura della vertenza sugli arretrati nel 2010, serviranno a pagare impegni di spesa presi in passato ma mai onorati, i cosiddetti residui passivi. "E' la prima volta che, dopo molto discutere su questo tema, si ottengono soldi veri su crediti maturati. Viene rispettato un nostro assoluto diritto, riconosciuto ufficialmente e definitivamente nell'incontro del 19 dicembre. Allora - ricorda il Presidente - avevamo chiesto e ottenuto che il primo, importante, acconto arrivasse entro metà gennaio e così è stato".

La quantificazione esatta della cifra sarà fatta nei prossimi mesi all'interno dei lavori della Commissione paritetica per la definizione delle Norme di attuazione dell'articolo 8 dello Statuto. "Continueremo a usare tutti gli strumenti necessari per chiudere positivamente questa vertenza”, ha concluso il presidente Pigliaru. "A cominciare da oggi, anche i piu' scettici sull'accordo di luglio col governo, in cui abbiamo eliminato l'assurdo vincolo di spesa del patto, potranno cominciare a convincersi della sua validità".


"Abbiamo dimostrato ancora una volta che questa Giunta va avanti con i fatti e portando a casa risultati concreti, mentre il centrodestra polemizza ma in 5 anni non è riuscito a portare un solo euro nelle casse della Sardegna, lasciandoci in eredità l'intera vertenza sugli arretrati 2010-2014", dice l'assessore Paci. Il vicepresidente della Regione ricorda poi tutti gli importanti risultati ottenuti dalla Giunta Pigliaru in meno di un anno dal suo insediamento: grazie all'accordo di luglio sono state definitivamente cancellate le sanzioni per aver superato il patto di stabilità nel 2013; è stato ottenuto l'ampliamento del tetto di spesa di 364 milioni per il 2014; è stato eliminato il vincolo del patto di stabilità dal 2015 in poi: quindi, quanto entra nelle casse tanto potrà essere speso, interamente, e cioè circa 800 milioni in più solo per quest'anno. "D'ora in poi spendiamo tutto quello che entra nelle nostre casse per dare finalmente risposte certe a territori, istituzioni, categorie sociali", ribadisce l'esponente della Giunta Pigliaru. Solo per fare alcuni esempi, i 300 milioni incassati oggi saranno utilizzati per sostegno a famiglie con disagio economico (18 milioni), talassemia e altre patologie gravi (16), interventi a favore di portatori di handicap gravi (26), assistenza domiciliare a non autosufficienti (10), Ersu (10), Università (8), Borse di studio e fitto casa (9), Consorzio Fidi (7), Cantieri verdi (13), indennizzi blue tongue (20), attività teatrali e cinema (10), biblioteche (1,5), Sport (8).

Infine, la partita delle riserve erariali, ovvero le tasse di scopo destinate ad abbattere il debito pubblico che saranno lasciate in Sardegna, 200 milioni all'anno destinati, per il 2014, al pagamento dei debiti commerciali. Per quanto riguarda invece il periodo 2015-2018, di quei 200 milioni, 50 potranno essere liberamente utilizzati per investimenti, gli altri 150 per ridurre il debito pubblico della Regione e degli Enti Locali. "Abbiamo rispettato pienamente il mandato ricevuto dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre con un ordine del giorno unitario. I soldi dei sardi rimangono ai sardi, e allo stesso tempo viene certificata la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dal nostro Statuto. Il nostro obiettivo è quello di tirar fuori la Sardegna da una difficile situazione economica e, allo stesso tempo - conclude l'assessore Paci - lavorare duramente per il suo rilancio economico dopo il disastro di fronte al quale ci siamo trovati".