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Trasporti, presentazione domani progetto Interreg su insabbiamento dei porti. Regione capofila

Sarà compito del gruppo di lavoro definire un sistema comune per il monitoraggio delle acque e realizzare un manuale operativo per affrontare la tematica dei dragaggi. I cambiamenti climatici estremi hanno sicuramente contribuito a favorire e a velocizzare gli insabbiamenti strutturali dei porti aumentando sia il rischio per l’ambiente sia quello per le attività economiche.
Insabbiamento dei porti
CAGLIARI, 4 MARZO 2017 - Sarà presentato domani a Cagliari dalle 9, nella sala conferenze della struttura polifunzionale del Molo Ichnusa, il progetto Sedriport nell’ambito di Interreg marittimo Italia-Francia 2014-2020. Ad aprire i lavori sarà l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana e il direttore generale Gabriella Massidda. Capofila dell’iniziativa è la Regione, in partnership con il Dipartimento del VAR Comune di Grimaud, con l’Office des Transports della Corsica, con le Università di Cagliari e di Tolone, la Provincia di Livorno, l’Arpal Liguria e con l‘Istituto superiore per la ricerca ambientale. Obiettivo, identificare una soluzione congiunta sul problema dell’insabbiamento dei porti dell’area transfrontaliera e soluzioni operative per la gestione dei sedimenti e il ripristino dei fondali.

Sarà compito del gruppo di lavoro definire un sistema comune per il monitoraggio delle acque e realizzare un manuale operativo per affrontare la tematica dei dragaggi. I cambiamenti climatici estremi hanno sicuramente contribuito a favorire e a velocizzare gli insabbiamenti strutturali dei porti aumentando sia il rischio per l’ambiente sia quello per le attività economiche.

Nell’area di cooperazione, soprattutto per le regioni insulari, l’insabbiamento rappresenta un serio problema dato che il trasporto marittimo è spesso l’unica modalità di movimentazione delle merci. L’acronimo Sedriport significa “Sedimenti, dragaggi, rischi portuali”, il progetto sarà operativo sino a febbraio 2020 con un budget di oltre 1,8 milioni di euro, dei quali l’85 per cento finanziato dall’Unione Europea.