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Fiabe del gusto. Al Salone del Libro cibo, vino e olio protagonisti nella narrazione della tradizione isolana

La Sardegna scommette, grazie al lavoro portato, a Torino, al Lingotto Fiera, nel grande contesto del Salone del Libro, dai tre assessorati regionali, Cultura, Turismo e Agricoltura, sulla presentazione di volumi che parlano di tradizione popolare, accompagnati dalla degustazione di piatti creati dagli chef sardi, di fama nazionale, Roberto Serra e Pierluigi Fais.
Dessena Salone del libro Torino
Torino, 11 maggio 2018 - Dalle pagine dei libri al piatto, per raccontare i territori dell'isola attraverso il connubio di sapori, suoni, maschere. La Sardegna scommette, grazie al lavoro portato, a Torino, al Lingotto Fiera, nel grande contesto del Salone del Libro, dai tre assessorati regionali, Cultura, Turismo e Agricoltura, sulla presentazione di volumi che parlano di tradizione popolare, accompagnati dalla degustazione di piatti creati dagli chef sardi, di fama nazionale, Roberto Serra e Pierluigi Fais. Per l'evento, dal titolo evocativo "Fiabe del gusto", i due maestri propongono una due giorni di degustazioni di pietanze tipiche e vini che raccontano due territori simbolo della Sardegna, la Barbagia (oggi) e il Sulcis (domani ore 16 stand Sardegna padiglione 2 J 125/ H 126). Un viaggio che parte dalle letture di Tonino Costa e Susanna Paulis, dalla collana tematica Ilisso edizioni dedicata alla tradizione e alla cultura materiale della Sardegna, passando per "Tutti nuoresi" con Marcello Fois e "La madre del pane" per Carlo Delfino Editore e la partecipazione del curatore Antonio Farris, accompagnate dai prodotti tipici a marchio DOP e Igp, valorizzati nei piatti proposti dai due chef, come pecorino stagionato e fresco, il fiore sardo, lo zafferano e il carciofo spinoso, l'olio e i culurgiones, solo per citarne alcuni. Nei bicchieri dei visitatori, immancabile e rappresentativo del territorio raccontato, si sorseggia Cannonau.

DESSENA - "La nostra terra è spesso associata a pochi e banali stereotipi - ha detto l'assessore della Cultura Giuseppe Dessena - per questo insieme ai miei colleghi del Turismo e dell'Agricoltura, Barbara Argiolas e Pier Luigi Caria, abbiamo creduto fortemente in questo progetto da portare al Salone del libro perché la Sardegna fosse rappresenta in tutti i suoi aspetti e valorizzata per tutto ciò che può offrire: ambiente, cibo, tradizioni culturali, popolari, storia, e un luogo unico non solo per le vacanze estive, ma tutto l'anno, e anche per praticare sport a livello amatoriale e per competizioni internazionali. Dobbiamo puntare sul prodotto Sardegna e moltiplicare in maniera intelligente gli attrattori e gli investitori, le mete e le destinazioni per i nostri visitatori".

LAORE. "Le degustazioni sono state pensate in maniera mirata - ha precisato Gigi Cau, coordinatore del progetto Laore - abbiamo portato a Torino due vini di punta: da una parte un'eccellenza del sistema industriale come “Terre brune” (Carignano) e dall'altra una produzione di una micro realtà vinicola di Oliena, l'azienda Poligheddu che si dedica al Cannonau. Questa scelta per dare visibilità a tutte le realtà isolane, grandi e piccole, più o meno strutturate, ma sempre all'insegna della qualità".

LE MASCHERE E I COSTUMI - Presenti allo stand Sardegna e in giro per la Fiera Mamuthones e Issohatores, per l'evento dedicato alla Barbagia. Nell'iniziativa di domani sabato 12, sarà invece proposto, in tutta la sua originalità, l'abito tradizionale della festa nel Sulcis-Iglesiente.

APPUNTAMENTO CON IL SULCIS - La giornata di sabato 12 maggio ha per protagonista proprio il territorio del Sulcis, anche con il Carignano e i suoi sapori. Per rilanciare l'economia della zona la Regione scommette sulla promozione territoriale, sulla cultura e sulla bellezza come volano per lo sviluppo. "Eventi come quello del Salone del libro hanno l'obiettivo - ha concluso Dessena - di far conoscere l'isola a chi ancora non l'ha visitata e attrarre nuovi investimenti che sappiamo creare lavoro e sviluppo, frenando il fenomeno dello spopolamento. Siamo convinti che la cultura, se usata in maniera strategica e con i giusti investimenti, abbia questo potere e possa essere una delle chiavi".