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Lavoro: assessore Zedda, 2.3 milioni di euro per 800 tirocini riservati agli over 30

Con una dotazione finanziaria di 2.3 milioni di euro del PO Fse Sardegna 2014/20 saranno attivati circa 800 tirocini, col 38% riservato ad azioni dirette per le donne. I destinatari possono essere cittadini comunitari e extra Ue residenti in Sardegna, regolarmente soggiornanti alla data di presentazione del progetto di tirocinio e per tutta la sua durata.
Cagliari, 19 giugno 2019 – “Abbiamo riservato un avanzo di amministrazione dell’Aspal ai tirocini per gli over 30, fascia anagrafica con grosse difficoltà di inserimento, o addirittura di reinserimento, nel mondo del lavoro”. Lo ha detto Alessandra Zedda, assessore regionale del Lavoro, presentando l’Avviso pubblico per l’attivazione di progetti di Tirocinio per il 2019.

Con una dotazione finanziaria di 2.3 milioni di euro del PO Fse Sardegna 2014/20 saranno attivati circa 800 tirocini, col 38% riservato ad azioni dirette per le donne. I destinatari possono essere cittadini comunitari e extra Ue residenti in Sardegna, regolarmente soggiornanti alla data di presentazione del progetto di tirocinio e per tutta la sua durata. La procedura della domanda è interamente digitalizzata e tutta la documentazione relativa al progetto di tirocinio si può trovare on line su www.sardegnalavoro.it. Anche le firme richieste per l’attivazione del tirocinio sono esclusivamente digitali, perciò il richiedente dovrà attivare la firma digitale attraverso la tessera sanitaria. Ad ogni tirocinante sarà riconosciuta un’indennità mensile lorda di 450 euro per 6 mesi di tirocinio, pari a complessivi 2.700 euro, con la possibilità per il datore di lavoro di integrare con proprie risorse. L’indennità sarà erogata direttamente dalla Regione, esclusivamente a fronte del raggiungimento di almeno il 70% delle ore di presenza, ed è cumulabile con la Naspi o altre forme di ammortizzatori sociali, oltre che compatibile con il reddito di cittadinanza. Il datore di lavoro dovrà designare un tutor, individuato tra i propri lavoratori in possesso di competenze professionali adeguate e coerenti con il Piano formativo individuale (Pfi) del tirocinante, che dovrà garantire la sua presenza in azienda ed affiancarlo durante lo svolgimento del percorso. La durata del tirocinio è di 6 mesi (30 ore settimanali e massimo 6 ore giornaliere) e non sono possibili proroghe.

“Considerato l’apprezzamento per lo strumento, abbiamo valutato che si tratta di una misura nella quale vale la pena di investire, auspicando che i risultati siano sempre migliori – ha aggiunto l’assessore Zedda – Sarà una delle tante misure che l’Assessorato del Lavoro metterà in campo per le politiche attive del lavoro, attuando un’unica regia con l’Aspal, così da generare terreno fertile per sviluppare nuove e numerose occasioni di lavoro. Finora, da quando ci siamo insediati, abbiamo rispettato il nostro cronoprogramma e presto daremo il via ad altre forme di tirocinio che riguarderanno tutti i settori occupazionali e tutte le fasce d’età”.

"I tirocini sono una vera politica attiva del lavoro, una misura importantissima e molto attesa sia dalle aziende sia dai beneficiari – ha evidenziato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – Parlano i numeri: nell’edizione precedente, il 58% dei tirocini si è trasformata in rapporto di lavoro e di questi il 47% proprio nella stessa azienda. Un risultato davvero considerevole che puntiamo a consolidare. Saranno i Cpi a fare da filtro, così da avere progetti di tirocinio coerenti che consentano una crescita per i tirocinanti e siano un valore aggiunto per i soggetti ospitanti”.