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Accantonamenti, Solinas e Fasolino: volontà positiva, ora nuovo accordo che rispetti Statuto

"Negli anni passati - ha sottolineato il presidente Solinas - la Sardegna ha subito da parte dello Stato centrale un prelievo illegittimo e tale da mettere a rischio l’esercizio pieno ed effettivo delle nostre funzioni."
Palazzo Regione
Roma, 1 agosto 2019 - "Abbiamo registrato una volontà politica favorevole e siamo pronti a tradurla in un accordo rispettoso dello Statuto sardo, che riconosca finalmente i nostri diritti in materia di accantonamenti". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, dopo aver tenuto oggi a Roma insieme all’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, il vertice con il ministro Stefani e il viceministro Garavaglia sulla questione accantonamenti.

"Negli anni passati - ha sottolineato il presidente Solinas - la Sardegna ha subito da parte dello Stato centrale un prelievo illegittimo e tale da mettere a rischio l’esercizio pieno ed effettivo delle nostre funzioni. Poiché noi siamo per un ampliamento della nostra autonomia, non certo per una compressione, vogliamo invertire la rotta e, dopo la stagione dei ricorsi con cui abbiamo strenuamente difeso l’interesse della nostra Isola, abbiamo proposto delle soluzioni per chiudere la questione con un nuovo accordo, finalmente rispettoso delle disposizioni statutarie. Si riparte da un punto fermo: quello secondo il quale, analogamente a quanto avviene per la Sicilia, si deve tenere conto della dimensione della nostra economia e del Pil della nostra Regione. Applicando questo criterio, il contributo richiesto alla Sardegna risulterebbe drasticamente ridotto”.

Il presidente intravede un orizzonte più ampio rispetto alla materia della vertenza entrate: "Il confronto aperto investe la questione sarda nel suo complesso - ha evidenziato - e andrà oltre la vertenza entrate per condividere gli strumenti più efficaci per superare il divario dovuto alla nostra condizione geografica".

Dello stesso avviso l’assessore Fasolino: “Questo è un primo passo - ha sottolineato - che suscita un cauto ottimismo sul percorso intrapreso. Siamo giunti a un punto in cui le rispettive volontà finalmente si avvicinano ed emerge l’intenzione di riconoscere i crediti della Sardegna nei confronti dello Stato centrale, superando una visione centralista e non rispettosa del dettato statutario. Ora proseguiamo senza sosta, e lo faremo anche con il coinvolgimento del Consiglio regionale, per arrivare al più presto alla stipula di un accordo che riconosca l’effettivo ammontare delle risorse dovute alla Sardegna, che le metta al riparo da future riduzioni e che tenga conto delle effettive esigenze del bilancio regionale”.

“Entro il primo scorcio di settembre – hanno concluso il presidente e l’assessore - vogliamo essere pronti a mettere nero su bianco il primo accordo”.