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Sanac, nuovo incontro con i Sindacati. L'Assessore Pili: "Avvio del dialogo con le altre Regioni per arrivare a soluzione congiunta"

Lo ha affermato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, nel corso di una riunione con i sindacati FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, preoccupati dal rischio di fermo degli stabilimenti SANAC di Vado Ligure e Grogastu oltre a quello di Macchiareddu. A giugno Acciaierie d’Italia aveva interrotto l’invio di nuovi ordini d’acquisto dall’ex Ilva di Taranto e rallentato i pagamenti verso Sanac, mettendo ulteriormente a rischio il futuro della ditta di produzione dei refrattari.
MACCHIAREDDU
Cagliari, 4 agosto 2022 - "Mi impegno fin da subito a coinvolgere gli assessori dell’Industria delle regioni Liguria, Piemonte e Toscana, affinché si possa studiare insieme una soluzione sugli stabilimenti Sanac, da sottoporre al MISE. L’obiettivo è agire congiuntamente per fare in modo che venga garantita, ai lavoratori degli stabilimenti più a rischio, la possibilità di essere assorbiti da un nuovo soggetto concessionario”. Lo ha affermato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, nel corso di una riunione con i sindacati FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, preoccupati dal rischio di fermo degli stabilimenti SANAC di Vado Ligure e Grogastu oltre a quello di Macchiareddu. A giugno Acciaierie d’Italia aveva interrotto l’invio di nuovi ordini d’acquisto dall’ex Ilva di Taranto e rallentato i pagamenti verso Sanac, mettendo ulteriormente a rischio il futuro della ditta di produzione dei refrattari.

“L’incontro avviene a seguito del bando assegnato ad un’impresa che non aveva evidentemente la capacità necessaria a garantire i presupposti sia per la salvaguardia industriale che per la garanzia occupazionale. Pertanto il bando dovrà essere ripetuto con, purtroppo, un allungamento dei tempi. L’attesa per i pagamenti mette in ulteriore difficoltà gli stabilimenti, tra tutti quello di Assemini”.

“La Regione è anche in questa battaglia a fianco dei sindacati e dei lavoratori” ha concluso Anita Pili. “Ribadiremo al MISE il nostro no al fermo dello Stabilimento di Macchiareddu e alla cassa integrazione dei lavoratori.