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La Giunta abbatte il debito pubblico: 300 milioni in meno in tre anni. Paci: estinguiamo vecchi mutui e paghiamo perenzioni a Enti locali e imprese

23.11.16 - comunicati stampa - anno 2016
L'indebitamento dei sardi si riduce di 300 milioni grazie all'estinzione anticipata dei mutui che non prevedono penali e alla contrazione di un nuovo mutuo a tiraggio a tassi d'interesse molto bassi. Utilizzato solo quando e se necessario, consentirà di continuare a pagare le perenzioni, ovvero i vecchi debiti risalenti alle precedenti legislature con Comuni e imprese che potranno così ricevere vere e proprie boccate di ossigeno. La Giunta, su proposta dell'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha approvato oggi due delibere con obiettivo comune. Rispetto al 2014, la Giunta è riuscita a ridurre il debito pubblico della Sardegna di 300 milioni, passando da 1 miliardo e 400 milioni a 1 miliardo e 100 milioni stimati per il 2016.

ESTINZIONE MUTUI - Le norme di attuazione dell'articolo 8 dello Statuto, definitivamente approvate dal Consiglio dei ministri a maggio scorso, contengono un grande risultato per la Sardegna: lo Stato non potrà tenere per se le riserve erariali della nostra regione. Un passaggio che di fatto supera le disposizioni contenute nella Legge di stabilità 2015 che disponeva che le riserve erariali (circa 200 milioni) dovevano essere destinate per 50 milioni alle spese in conto capitale della Regione e per il restante importo alla riduzione del debito regionale e degli Enti locali. La Giunta ha deciso di destinare comunque una quota delle riserve erariali del 2016 all'estinzione anticipata di mutui regionali particolarmente onerosi (circa 60 milioni) ma che non prevedono penali in caso di recesso anticipato. I rimanenti 90 milioni sono destinati a pagare la quota capitale delle rate di ammortamento del debito regionale in scadenza nel 2016. "È un'operazione molto vantaggiosa per i sardi e per le casse regionali, perché riusciamo nello stesso tempo a liberarci da debiti che hanno tassi d'interesse molto elevati e a ridurre parte della quota capitale dei mutui che ancora paghiamo", dice l'assessore Paci.

PERENZIONI, OBIETTIVO AZZERAMENTO - La seconda delibera approvata dalla Giunta autorizza la contrazione del mutuo a tiraggio, consentendo così il completamento della procedura. Nella scorsa Finanziaria era stata inserita l'autorizzazione a contrarre un mutuo "a tiraggio" per un massimo di 500 milioni, del quale potranno essere utilizzate man mano solo le quote necessarie a coprire il fondo perenzioni e dunque procedere con i pagamenti. Alle attuali condizioni di mercato la formula del mutuo a tiraggio si dimostra essere la più conveniente, sia per gli interessi ormai vicini allo zero sia per la formula a tiraggio che permette di attingere al mutuo solo se necessario e senza costi fissi. D'ora in poi il bilancio armonizzato impedirà finalmente la formazione di nuovi debiti perenti perché tutto quello che viene impegnato potrà essere speso. "Abbiamo trovato un Bilancio gravato da 2 miliardi e 700 milioni di euro di perenzioni, ne abbiamo pagate per quasi 200 milioni solo nel 2016 e 773 milioni dall'inizio della legislatura, con l'impegno di cancellare altri vecchi debiti entro la fine dell'anno", spiega l'assessore Paci. "Ricordo che le perenzioni sono debiti vecchi, che risalgono a molti anni fa e che non sono mai stati pagati a Comuni e imprese, lasciando che la situazione peggiorasse anno dopo anno: noi stiamo finalmente facendo ordine e pagando, dando ossigeno alle amministrazioni locali e alle imprese sarde che per anni hanno atteso invano. Ora, finalmente, procediamo con i pagamenti, facciamo ordine e finanziamo infrastrutture".

RAZIONALIZZAZIONE DEL DEBITO - "Procediamo con la razionalizzazione del debito regionale, eliminando i mutui più onerosi e sostituendoli con strumenti finanziari a tiraggio più flessibili e convenienti” conclude il vicepresidente della giunta Pigliaru. "E' questa la strada più conveniente e vantaggiosa per i sardi, perché alleggeriamo il peso finanziario che grava sulle loro spalle e allo stesso tempo rimettiamo in ordine i conti della Regione, pagando i vecchi debiti. Non un obbligo dunque ma una scelta ponderata, responsabile e consapevole che aiuta i cittadini, le imprese e i comuni sardi".