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Al Museo archeologico la targa di Francesco Cocco Ortu. L’Assessore Murgia: “Fu promotore dello sviluppo della Sardegna, le sue idee sempre attuali”

28.04.22 - cultura e istruzione - comunicati stampa
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che questa mattina ha partecipato a Cagliari, all’ex Regio Museo, alla cerimonia di consegna al Museo Archeologico della targa d’argento che la Sardegna donò nel 1922 a Francesco Cocco Ortu.
targa Cocco Ortu
Cagliari, 28 aprile 2022 - “Ricordare oggi Francesco Cocco Ortu vuol dire tenere vive le idee di un uomo illuminato e liberale, che ha lasciato alla Sardegna e all’Italia un’altissima eredità morale e politica”. Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che questa mattina ha partecipato a Cagliari, all’ex Regio Museo, alla cerimonia di consegna al Museo Archeologico della targa d’argento che la Sardegna donò nel 1922 a Francesco Cocco Ortu.

“Avvocato, giornalista, giurista, deputato per quasi cinquant’anni dal 1876 al 1924, ministro di Grazia e Giustizia e dell’Agricoltura, Cocco Ortu – ha ricordato l’esponente della Giunta Solinas – indirizzò il suo forte impegno politico per costruire un Paese più moderno, grazie a investimenti pubblici che hanno favorito anche la realizzazione di opere fondamentali per lo sviluppo della Sardegna: dagli invasi artificiali alle bonifiche, dalla produzione di energia idroelettrica all’ampliamento della rete ferroviaria. Si rese promotore di interventi in agricoltura e nel credito, con una serie di provvedimenti legislativi raccolti nel Testo unico del 1907, primo esempio in Italia di una legislazione regionale efficace”.

“Politico di azione e di pensiero – ha concluso l’assessore Murgia – nel suo lavoro di legislatore anticipò temi che anni dopo diventeranno di grande dibattito pubblico, come la sicurezza sul lavoro, il diritto di voto, l’obbligo scolastico, firmando perfino un progetto di legge sul divorzio che venne poi bocciato alla Camera. Oppositore del regime fascista, si ritirò dalla politica e scrisse le Memorie autobiografiche come lascito per le generazioni future, elaborando ricordi e riflessioni ancora oggi attuali per la difesa della democrazia e contro ogni deriva autoritaria e totalitarista”.