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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Capoterra: importante operazione antibracconaggio

Cervo sardo in Bramito
Circa un quintale di carne di cinghiale e cervo sequestrato, sette persone alle quali la Procura potrebbe contestare la caccia di frodo, il peculato, il furto e la ricettazione.
Questo è l'esito dell'operazione condotta dal Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale con le stazioni dell'ispettorato di Cagliari per un'ampia compravendita di selvaggina cacciata abusivamente e rivenduta, con un apposito prezzario, a clienti del paese e del circondario.

Il personale del Corpo ha eseguito numerose perquisizioni a carico di operai dell'agenzia Forestas e sequestrato lacci e tagliole, carne, trofei di caccia (teste di cervo con le corna).
L'azione di bracconaggio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avveniva all'interno del parco regionale di Gambarussa, ai margini di Monte Arcosu, nei territori di Capoterra e Assemini.
Un'attività in corso da tempo durante la quale gli indagati, avrebbero anche rubato legna di pregio.
I dipendenti avrebbero avuto il compito di tutelare il patrimonio faunistico del parco e invece, in base alle attuali accuse, andavano a cacciare durante l'orario di lavoro.

Le indagini del Corpo forestale non sono ancora concluse. Gli inquirenti stanno lavorando per risalire alla filiera dei prodotti sequestrati, soprattutto per la selvaggina, per scoprire se venisse venduta solo a privati o se finisse anche sui tavoli di qualche ristorante.

Cagliari 19 aprile 2018