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Emozioni
Libri: Emozioni, di Domenico Ruiu
Ultimo aggiornamento: 24/02/2006

Ai mufloni, alle aquile e agli uomini della montagna. Una singolare dedica, quella dell'autore Domenico Ruiu, ma che esprime appieno con le parole quello che solo le immagini possono raccontare.
Titolo: Emozioni. Viaggio nella natura del Gennargentu
Edizioni: Fabula
Autore: Domenico Ruiu
Scheda dell'autore

Dalla presentazione di Cesare della Pietà
Il lettore-contemplatore-indagatore (tutte e tre queste dimensioni sono chiamate in causa) viene introdotto in una specie di labirinto visuale, nel quale girare ogni pagina è come svoltare un angolo, conquistare una nuova prospettiva, aggiungere un tassello a un mosaico che si fa sempre più ampio ma anche più profondo, più dettagliato. La natura di questa parte di Sardegna si svela in ogni pagina in tutta la sua gloria: che sia una grandiosa fuga di calcari grigio-ferro verso il blu cobalto del mare o la sinfonia di bruni e di ori del piumaggio della pernice sarda, l'intrico della macchia del Supramonte o la corteccia rugosa di un leccio secolare o ancora l'occhio di fiamma dell'astore che alza il capo dalla preda, sorpreso dall'arrivo dell'intruso o, infine, particolarmente coinvolgente, una riflessione sulla sofferta presenza dell'uomo. E l'autore attraverso le immagini e il racconto diventa araldo di bellezza, insostituibile mediatore culturale e, come suggerisce appunto il titolo del libro, dispensatore di emozioni indimenticabili.

Viaggio nella natura del Gennargentu
Introduzione di Domenico Ruiu.
Ecco il Gennargentu. Siamo dove la Sardegna è più vicina al cielo, ma tutt'intorno non si avverte quel senso di vertigine che l'immaginario accomuna alla cima più alta di una montagna. E' l'effetto ultimo di un'antica erosione la quale, più che affilare, ha arrotondato la lunga linea di cresta, ricoprendola di un'infinità di sassi squadrati e di sottili scaglie di roccia. Le cime più elevate, le uniche che superano i 1800 metri di altezza, si inseguono verso sud separate da valichi, alcuni ampi, altri appena accennati.
C’è un senso di solitudine, l'aria frizzante, la certezza del volo dell'aquila, la chimera dei cespugli striscianti asserviti alla violenza delle bufere, gli scenari sconfinati. Quando i venti dominanti spazzano ogni velo di foschia l'orizzonte si spalanca e tutt'intorno la Sardegna intera si offre allo sguardo. È una spettacolare lezione di geografia sul campo. La posizione dominante consente uno magnifico sguardo di insieme su quello che sarebbe dovuto essere il parco del Gennargentu. Entità incompiuta, il parco non è ancora riuscito a liberarsi dalla crisalide dei progetti per diventare realtà. E' diventato reale, tuttavia, nell'immaginario collettivo. Così il parco mai nato ha la capacità di catalizzare suggestioni ed emozioni, essendoci senza esistere.
Ecco a sud i profili mossi dei tonneri, superficie ondulata di un surreale
mare di roccia, a nord-est invece, c'è l'inquieta distesa del Supramonte, mentre il mare, quello vero, è ad oriente, oltre la linea d'orizzonte che cela la superficie dell'acqua e gli abissi del golfo di Orosei.
Una forte suggestione si sprigiona da queste regioni, dalla bellezza della natura e dai segni della presenza dell'uomo. Le immagini e il testo propongono luoghi, presenze, situazioni, momenti, colori dal Gennargentu al Supramonte, dai Tacchi dell'Ogliastra sino al Golfo di Orosei e alle sue meraviglie sommerse.