Il Global WarmingL'espressione
Riscaldamento Globale indica, in riferimento alla storia climatica della Terra, le
fasi di aumento della temperatura media dell'atmosfera terrestre e degli oceani dovute a cause naturali (cicli solari, moti della Terra, variazioni dei gas atmosferici etc.): oggi viene usata quale sinonimo di surriscaldamento climatico (
global warming nella letteratura scientifica anglosassone) che individua il
contributo antropico come fattore decisivo alla fase di riscaldamento del clima terrestre degli ultimi 100 anni.
Le due espressioni sono riconducibili all'analisi scientifica sui mutamenti climatici e sulla
sostenibilità ambientale dell'attività umana, nel contesto della cosiddetta
impronta ecologica (
indice statistico utilizzato per mettere in relazione il consumo umano di risorse naturali - misurato in superfici "sfruttate" e relative "tonnellate equivalenti" di anidride carbonica - con la capacità della Terra di rigenerarle).
Il contesto della ricercaLa
Carnegie Institution for Science è un'organizzazione statunitense dedita alla ricerca scientifica. Fu fondata dal finanziere e mecenate
Andrew Carnegie nel 1902, ed ha sede a Washington, negli Stati Uniti. Fra i settori di ricerca in cui è particolarmente attiva figurano la
biologia, la botanica e l'ecologia.
Il gruppo di ricercatori è riuscito a scoprire, utilizzando un modello climatico, che
una maggiore evaporazione ha proprio un effetto di raffreddamento sul clima globale: questo perchè causa la formazione di nubi nella bassa atmosfera, che a loro volta agiscono da corpi riflettenti verso i raggi del sole. Un processo, quindi, che conduce al raffreddamento del clima grazie alla presenza della vegetazione.
"L'evaporazione d'acqua dagli alberi e laghi in parchi urbani [...] non solo aiuta a mantenere le città più fresche, ma contribuisce anche al contenimento del riscaldamento globale dell'intero pianeta" - sostiene Ban-Weiss, uno dei ricercatori del
dipartimento di Ecologia Globale.
ConclusioniQueste scoperte, pubblicate il 14 settembre sulle
Environmental Research Letters, possono avere implicazioni importanti nel processo decisionale sull'
uso del suolo e sulla consapevolezza dell'importanza anche
climatica della forestazione.
Il
raffreddamento dovuto all'evaporazione è il processo mediante il quale
viene raffreddata un'area geografica utilizzando l'energia che altrimenti produrrebbe un riscaldamento della zona. L'asfalto nelle aree urbane ed il disboscamento delle foreste possono contribuire al riscaldamento locale, diminuendo gli effetti del raffreddamento evaporativo. Sino ad oggi, tuttavia, non si era potuto determinare se la diminuzione del processo evaporativo potesse contribuire al riscaldamento dell'intero pianeta, che ha registrato un generale aumento negli ultimi decenni (soprattutto a causa delle emissioni di anidride carbonica prodotte dalla combustione di carbone, petrolio e gas, nonché per la deforestazione).
I ricercatori, prima d'oggi, non potevano escludere che l'evaporazione potesse avere un
effetto riscaldante sul clima globale (ad esempio perché il vapor acqueo - all'interno dell'atmosfera - si può comportare come un "gas serra").
Ora è invece chiaro che l'energia necessaria per trasformare il vapore in acqua viene rilasciata nell'ambiente (quando il vapore acqueo si condensa e torna sulla superficie terrestre per lo più sotto forma di pioggia) e viene riassorbita con i fenomeni evaporativi.
Globalmente quindi, l'energia prodotta nel ciclo di evaporazione e condensazione tenderebbe ad essere nulla, ma la presenza antropica incide negativamente (causando un saldo attivo e quindi un surriscaldamento):
la mancata evaporazione dovuta alla deforestazione qundi non può che incidere direttamente sull'equilibrio globale energetico del nostro pianeta.
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