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Strategie di lotta contro gli incendi
UNIMOG attrezzato antincendio
Ultimo aggiornamento: 03/06/2010

Le principali tipologie d’azione utilizzate dall'Ente Foreste per la lotta agli incendi sono: l'avvistamento, la prevenzione, la lotta attiva e il recupero delle superfici percorse dagli incendi.
Il servizio di avvistamento viene garantito con il funzionamento di 237 postazioni di vedetta alle quali devono essere sommate quelle itineranti che vengono attivate solo quando ritenuto necessario. L’attività di avvistamento risulta essere di 24 ore per la rete primaria per poi passare a 16 ore (rete secondaria) fino a 8 ore (rete terziaria). Il personale adeguatamente formato che presta servizio presso i punti di avvistamento individuati ha il compito di osservare con attenzione e comunicare repentinamente alle strutture competenti, qualsiasi informazione utile a prevenire o ad eliminare qualsiasi punto di insorgenza di incendi.

La prevenzione degli incendi boschivi che viene considerata, insieme all'avvistamento, la più importante delle azioni per la lotta agli incendi boschivi. Ai sensi dell'art. 4 della "Legge quadro in materia di incendi boschivi n° 353 del 2000", consiste nel "porre in essere azioni mirate a ridurre le cause ed il potenziale innesco di incendio, nonché interventi finalizzati alla mitigazione dei danni conseguenti".

La lotta attiva. la tempestività dell'intervento rappresenta sicuramente una delle migliori strategie a disposizione dell’apparato antincendio al fine di contrastare gli incendi. Il personale impiegato è dotato di attrezzature e mezzi di ricetrasmissione radio adeguati. La dislocazione territoriale e temporale dei nuclei di lotta (postazioni e turni di servizio) è preliminarmente definita e riportata nel vigente Piano Regionale Antincendio. In questa categoria è incluso anche il personale elitrasportato dell'Ente adeguatamente formato che presta la propria attività nelle basi operative del Corpo Forestale e di Valenza Ambientale ove tipo di mezzo aereo schierato consenta il trasporto di personale.
Il recupero delle superfici percorse da incendio.
Comprende tutte le attività atte al ripristino e/o al recupero ambientale delle superfici percorse da incendio.

In maniera molto schematica le strategie di azione nella prevenzione possono essere suddivise in tre grosse categorie:
- la selvicoltura attiva; comprendente tutti quegli interventi selvicolturali finalizzati alla riduzione del potenziale di innesco tecnicamente definito "carico d’incendio" e al miglioramento generale dell’assetto cioè della struttura della vegetazione forestale anche al fine di diminuirne la vulnerabilità
- il mantenimento e/o la creazione di strutture di contenimento, da perseguirsi attraverso l'analisi dei dati strutturali presenti nel territorio gestito, raccolti in un Sistema Informativo che dà la possibilità di potenziare la programmazione tecnica e quindi la gestione delle nostre foreste in funzione della prevenzione antincendio
- l'informazione, la sensibilizzazione, l'educazione allo sviluppo sostenibile utilizzando le "FORESTE" come Centri di Esperienza, e come laboratori.

Con la gestione selvicolturale attiva, si opera prevedendo da un lato, la riduzione della biomassa e della necromassa e dall’altro con interventi graduali che indirizzino il soprassuolo verso tipologie e strutture più naturali e quindi più resilienti alle perturbazioni create dagli incendi.
Tra le azioni per la riduzione della biomassa, s'individuano le tradizionali cure colturali, i diradamenti per lo più selettivi finalizzati al deconiferamento, i tagli intercalari e tutti quegli interventi che rientrano tra le operazioni di conversione (all’alto fusto) e al miglioramento strutturale e colturale dei soprassuoli boscati.