Tremila reperti archeologici sequestrati in una villa a Domusdemaria, nel cagliaritano e a Cologno Monzese, in Lombardia, tre persone denunciate. E' il risultato di un'operazione degli uomini della Stazione Forestale di Senorbì, del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) dell'Ispettorato Ripartimentale di Cagliari, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e le Procure di Cagliari e Milano. Fra i reperti rinvenuti anche tre bronzi di epoca nuragica e un figurino votivo in bronzo, oltre a 1350 monete romane, 850 reperti di metallo, 407 monili e 18 vasi. L'operazione della Forestale è scattata il 28 luglio scorso, quando il personale della stazione forestale di Senorbì ha sorpreso tre persone che, munite di piccozza e metal detector, scavavano nei pressi di una antica stazione termale romana, in località Funtana Bangius. I denunciati sono P.A., 48 anni artigiano di Domusdemaria, A.P., 47 anni. disoccupato di Senorbì e R.P., 40 anni, imprenditore milanese. A loro carico l'accusa di violazione in materia di ricerche archeologiche, impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione di beni di provenienza illecita, danneggiamento al patrimonio archeologico storico e artistico nazionale.
Il patrimonio archeologico è una fonte di ricchezza per la nostra isola, fenomeni di “predazione” come questo impediscono la lettura della nostra storia e creano un impoverimento culturale. Chi dovesse rinvenire reperti archeologici e essere a conoscenza di illeciti può segnalarlo al 1515 numero gratuito per le emergenze ambientali, attivo 24 ore su 24.
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