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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Il coleottero Tomicus destruens: un pericolo per le pinete litoranee

il coleottero Tomicus destruens
La pineta di Is Arenas, così come le altre pinete litoranee della provincia di Oristano (Arborea e Torregrande), fu impiantata a partire dalla prima metà del 1900 quale opera di sistemazione idraulico-forestale per migliorare le condizioni igieniche locali e proteggere i terreni dal surrenamento e dalla furia dei venti. L’impianto avvenne nel contesto delle grandi opere di bonifica funzionali all’utilizzo agricolo del territorio retrostante che, ancora oggi, conserva tale prevalente indirizzo produttivo.

Le pinete litoranee, essendo soprassuoli realizzati dall’uomo, costituiti ordinariamente da un’unica specie, sono molto più vulnerabili dei soprassuoli naturali e plurispecifici. Per questa ragione tali pinete necessitano di continue cure selvicolturali che le accompagnino in tutte le fasi di vita.
Nel caso di Is Arenas, la pineta è stata oggetto di un recente attacco parassitario nel tratto che ricade nel territorio comunale di Narbolia.

In seguito alle segnalazioni pervenute, considerata la gravità dell’attacco parassitario in essere, l’Ispettorato Forestale di Oristano ha chiesto una consulenza alla facoltà di Agraria dell’Università di Sassari.

I Professori P. Luciano e A. Franceschini, Ordinari rispettivamente di Entomologia e Patologia agraria e forestale, alla presenza del personale della Stazione forestale di Seneghe, del Servizio Ispettorato di Oristano e dei rappresentanti del Comune di Narbolia, hanno accertato un importante attacco del coleottero scolitide Tomicus destruens (Wollaston).

Si tratta di uno dei più temuti insetti forestali che ha un ruolo determinante nei fenomeni di deperimento delle pinete litoranee.
La conoscenza del suo ciclo biologico chiarisce quanto la sua presenza sia dannosa. Tra la fine di febbraio e il mese di marzo, gli adulti sfarfallano e vanno alla ricerca di pini deperenti cioè in condizioni vegetative non buone, forano la corteccia (tronco e grosse branche) e vi penetrano.
In corrispondenza del foro di entrata circolare l’insetto scava la camera nuziale dove avviene l’accoppiamento. La femmina allora scava, sempre nel tronco, la “galleria materna”, e vi depone un centinaio di uova da cui nasceranno, nel giro di qualche settimana, altrettante larve.

Le larve si nutrono di tessuto corticale scavando anch’esse gallerie per circa due mesi, sino a raggiungere la maturità quando, realizzata una camera pupale, a seguito della metamorfosi si trasformano in adulti.
A fine giugno i neo adulti abbandonano il tronco e fuoriescono per andare su giovani rametti di pini non ancora infestati dove si nutrono del midollo dei germogli dell’anno e, anche nei germogli, vengono scavate gallerie di alimentazione. Questo tipo di alimentazione permette loro di raggiungere la maturazione sessuale.
Alla fine dell’estate parte degli adulti resta nei germogli che, orami secchi, cadono per azione del vento, parte si sposta nella lettiera per trascorrervi l’inverno.

Dopo un tale attacco il deperimento dei pini è piuttosto rapido: la chioma delle piante ingiallisce rapidamente e il tronco assume presto una colorazione rossiccia a causa del distacco della corteccia. La morte della pianta spinge gli insetti a spostarsi su alberi ancora in buone condizioni.

L’unico efficace ed ecologico sistema di lotta contro il Tomicus è l’utilizzo di esche, costituite da pezzi di tronco di pini vitali, lunghi 2-3 metri, distribuiti in pineta a poche centinaia di metri gli uni dagli altri.
Questa operazione deve essere effettuata nel mese di ottobre e ha lo scopo di attrarre il maggior numero di adulti pronti per l’accoppiamento. Entro il successivo mese di marzo, cioè prima che l’adulto svernante sfarfalli, tutte le esche devono essere rimosse e bruciate.

La prevenzione, cioè il mantenimento della pineta in condizioni ottimali, che si consegue con l’adozione di buone prassi selvicolturali, è la migliore forma di salvaguardia delle pinete litoranee.
Quando invece si dovessero rilevare segnali che facciano temere la presenza del parassita sarebbe molto importante darne comunicazione, con la massima tempestività agli Organi competenti.

Il Corpo Forestale può essere sempre consultato attraverso gli Ispettorati Forestali o le Stazioni Forestali oppure tramite il Numero Verde Forestale 1515, in modo da consentire un rapido intervento che permetta di scongiurare il declino della pineta.