Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, con la collaborazione del Dipartimento di Agraria, Sezione di Patologia Vegetale ed Entomologia, ha avviato il monitoraggio della Processionaria del Pino.
L’attività di monitoraggioConsiste nel posizionamento, nelle singole piante di pino, di circa un migliaio di trappole a ferormoni, una ogni circa 25 Km quadrati. I ferormoni sono sostanze chimiche rilasciate dalla femmina per attirare il maschio durante il periodo dell'accoppiamento. Il posizionamento delle trappole è utile principalmente per l’individuazione di eventuali focolai d’infestazione dell’insetto nel territorio regionale.
Problemi ecologiciLa processionaria del Pino è un insetto che determina notevoli danni di carattere ambientale alle pinete. L’insetto, nutrendosi degli aghi dei pini, può determinare la defogliazione totale delle pinete, rendendole tra l’altro molto vulnerabili ad attacchi di altri parassiti e funghi.
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Problemi igenico-sanitari Le larve mature dell’insetto hanno il dorso ricoperto da peli urticanti a forma di piccoli arpioni che vengono lanciati nell’aria se l’insetto avverte un pericolo e possono penetrare nella pelle o essere inalati dagli animali presenti nelle vicinanze.
In seguito alla rottura del pelo si libera una proteina ( la thaumetopoeina) che causa dermatiti, irritazioni cutanee, reazione allergiche e infiammazioni delle mucose. Nei casi più gravi possono verificarsi congiuntiviti, riniti, asma e, molto raramente, severe reazioni anafilattiche.
Come comportarsiAlla presenza dei nidi della processionaria, si raccomanda di:
• segnalare la presenza dell’insetto al numero verde 1515 del Corpo Forestale e/o alle locali Stazioni Forestali, al fine di intervenire tempestivamente, con personale specializzato, alla rimozione e distruzione dei nidi;
• non avvicinarsi alle piante infestate;
• non tentare, con alcun mezzo, di distruggere i nidi, perché si favorisce la diffusione nell’aria dei peli urticanti;
• lavare abbondantemente frutti e prodotti di orti coltivati in prossimità delle piante infestate;
• evitare di falciare l’erba dei prati che circondano le piante.