Tortolì: sequestrata una discarica abusiva
Il personale della Stazione forestale di Tortolì e del Nucleo investigativo dell’Ispettorato di Lanusei, il 9 ottobre scorso, ha eseguito il sequestro preventivo di un terreno in cui era stata realizzata un’attività di gestione illecita di rifiuti. L’appezzamento, di circa 2.500 metri quadri, è situato nel territorio comunale di Tortolì in un’area ricadente in ambito paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico.
Gli investigatori del Corpo forestale, in esecuzione del provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Lanusei, hanno sottoposto a sequestro anche i due mezzi meccanici utilizzati per movimentare i rifiuti.
I reati, contestati a due persone residenti a Tortolì, vanno dalla raccolta e dal trasporto illegali di rifiuti alla realizzazione di discarica abusiva di materiale anche pericoloso.
Inerti e materiali provenienti da demolizioni, che venivano mischiati e accumulati nel terreno insieme a detriti ferrosi, plastica, vecchi elettrodomestici e carcasse di autovetture, hanno causato l’innalzamento del piano di campagna fino a 5 metri.
Agli indagati sono stati anche contestati reati di natura paesaggistica per il particolare pregio ambientale dell’area in cui è stata realizzata la discarica.
Il Gip nel motivare la misura cautelare del sequestro preventivo a carico degli indagati, ha osservato che l’interramento dei rifiuti costituisce una condotta criminosa particolarmente insidiosa in quanto attività idonea a nascondere gli effetti del proprio illecito e a impedire di comprendere la reale natura dei rifiuti.
13 ottobre 2014
Gli investigatori del Corpo forestale, in esecuzione del provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Lanusei, hanno sottoposto a sequestro anche i due mezzi meccanici utilizzati per movimentare i rifiuti.
I reati, contestati a due persone residenti a Tortolì, vanno dalla raccolta e dal trasporto illegali di rifiuti alla realizzazione di discarica abusiva di materiale anche pericoloso.
Inerti e materiali provenienti da demolizioni, che venivano mischiati e accumulati nel terreno insieme a detriti ferrosi, plastica, vecchi elettrodomestici e carcasse di autovetture, hanno causato l’innalzamento del piano di campagna fino a 5 metri.
Agli indagati sono stati anche contestati reati di natura paesaggistica per il particolare pregio ambientale dell’area in cui è stata realizzata la discarica.
Il Gip nel motivare la misura cautelare del sequestro preventivo a carico degli indagati, ha osservato che l’interramento dei rifiuti costituisce una condotta criminosa particolarmente insidiosa in quanto attività idonea a nascondere gli effetti del proprio illecito e a impedire di comprendere la reale natura dei rifiuti.
13 ottobre 2014